Arrivo dell'Ambasciatore Fiorentino per gli Ordini Militari

Alice spalancò gli occhi per lo stupore.

“Siete proprio voi?” Esclamò dall'altra estremità del corridoio, accorgendosi solo in seguito di non essersi comportata da gran signora, quando la guardia la squadrò curiosamente.
“Andate ad avvisare il Gran Ciambellano e il Gran Cancelliere per favore” gli disse per levarsela dai piedi, imbarazzata per la sacrosanta occhiata ricevuta.

“Benvenuto ambasciatore” gli disse quando furono rimasti soli, con esagerata formalità e un sorriso d'intesa sul volto “Che razza di cavalli bolsi avete voi pisani? V'aspettavamo parecchio tempo fa!”

“Ovvìa” esclamò, mentre entrambi ridevano “Non sia mai che lasci un amico con la gola secca. Andiamo a riempirci un paio di bicchieri di vino, vi farò godere degli agi del nostro Castello mentre aspettiamo che arrivino le Alte Cariche, almeno ci godremo un momento di informalità prima che voi cominciate le trattative.”

Lo accompagnò in cucina ridendo e scherzando, parlando d'armi e carciofi, chiedendo notizie di Pisa e del suo imminente matrimonio.

Mentre si massaggiava la sua povera schiena sentì una voce famigliare alle sue spalle: “Siete proprio voi?" ed aggiunse “Benvenuto ambasciatore, ma che razza di cavalli bolsi avete voi pisani? V'aspettavamo parecchio tempo fa!””

Avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.

"Che sorpresa, l'Arma Ultima!" esclamò ridendo Tiberio mentre scherzava con la sua amica "ma niente formalismi ti prego, tra noi non c'è bisogno di usare queste etichette."
Poi si fece serio, almeno ci provò visto che doveva trovare delle scuse che potessero sembrare vere:"Beh anche se non ci crederai mai, ho delle valide giustificazioni per il mio ritardo. Le ruote della Carrozza si son rotte due volte e sempre in mezzo ad un bosco, non ti dico per trovare un fabbro che cosa abbiamo dovuto fare, senza contare poi che il Cocchiere si è perso e ci siamo ritrovato a Teramo."

Poi sospirò, ed ammise candidamente "In realtà sono andato a pescare per sfuggire al Gran Ciambellano di Firenze che pretende, senti un po', che lavori! Cerco di spiegargli che la vita è breve e bisogna godersela ma niente!"

Alyx scoppiò in una fragorosa risate e mentre lo accompagnava in cucina chiese delle future nozze.

"L'8 Marzo a Firenze e spero vivamente che tu sia presente, ci terrebbe anche Pulicio" rispose Tiberio mentre tirò fuori dalla tasca la Partecipazione "Sapendo che ti trovi al Priorato, ho deciso di portartela personalmente"

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“Ecco, tutti mi vogliono ovunque, lo sapevo! In qualche maniera riuscirò ad esserci, lo sai. Magari ci vengo accompagnata da quella disperata della tua madrina, il tuo faro un po' intermittente che va a finire ti condurrà dritto tra gli scogli!” Gli assicurò Alice ridendo, tentando di tornare seria quel tanto che bastava per confermare la propria presenza. “Però solo se potrò baciare la sposa” aggiunse dopo un attimo, ed entrambi scoppiarono a ridere.

Tra un bicchiere di vino amabile e l'altro si parlò del più e del meno, di Firenze e del Priorato, Alice lo preparò a ciò cui avrebbe assistito, Unde la rassicurò sul fatto che avrebbe finto di lavorare nel miglior modo possibile.

“Io non valgo un soldo bucato pertanto ti salverai dalla mia presenza durante le trattative, ma sappi che ti aspetterò fuori per riempirti di vino e farmi raccontare tutto quanto, faresti bene a temere l'arma più pericolosa di Firenze!”

“Ma insomma, cambiati quel mantello sporco e renditi presentabile, è stato dato ordine alle guardie di darti accesso alle sale di negoziazione dove verranno condotte le trattative, lì ti aspetteranno le Alte Cariche, ma se preferisci ti porto prima a farti un bel bagno. Tanto ci rivedremo ancora, non vorrai mica sparire appena tutto si sarà concluso? Vedi di non farti venire un'attacco di iperattività che ho intenzione di farmi dare un passaggio sulla tua carrozza. Anche se, visto l'andazzo, forse farei prima ad andare a piedi... con quel catorcio sarà un miracolo se arriverai in tempo al tuo matrimonio!” Scherzò la ragazza bionda, lieta e sorpresa di poter vivere una piccola e rara parentesi di allegria con un fiorentino.

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Era ora di cena ed Adalgisa era di guardia. La notte era fredda e buia. Ad un tratto la giovane dama sentì rumore di cavalli: una carrozza si era fermata in prossimità del castello. Qualcuno bussò al portone e istintivamente Adalgisa portò la mano sulla sua spada.
"Chi è là?"
"Sono TIberio Massimo Merisi, Ambasciatore Fiorentino per gli Ordini Militari, perdonate l'orario ma tra ruote rotte ed altre piccole dissavventure non mi è stato possibile arrivare prima, Vi chiedo la cortesia di avvisare il Gran Cancelliere del mio arrivo."
Adalgisa,stupita, si rilassò ed aprì il portone e fece accomodare nell'androne l'importante ospite. Improvvisamente ella sentì una voce esclamare con tono acuto:
“Siete proprio voi?”
Era il commendatore Alyx. Adalgisa sorrise fra se e se della spontanietà con cui il commendatore aveva accolto l'Ambasciatore Fiorentino per gli Ordini Militari, tanto che non si accorse di osservarla con insistenza. Ciò irritò non poco la commendatrice che la liquidò dicendole:
“Andate ad avvisare il Gran Ciambellano e il Gran Cancelliere per favore”
Adalgisa quindi si avvio verso l'ufficio del Gran Cancelliere Kbonnie. Arrivata davanti alla sua porta bussò, ed una volta ottenuto il permesso, entrò nella stanza.

Mariano rientrò dalla sua missione che era tarda mattinata, non vedeva l'ora di potersi rifocillare e riposare un pò le sue stanche membra, aveva galoppatto tutta la notte, aveva scelto di farlo per arrivare quanto prima al Castello, che aveva abbandonato per "ben" due giorni...

Appena visto arrivare le guardie lo riconobbero e gli aprirono immediatamente i cancelli, scese di sella dal suo cavallo e fece un gesto di saluto alle guardie presenti nel cortile, correndo di fretta con gli importanti documenti che teneva stretto nella sacca di cui non si separava mai...

Arrivato nei pressi del suo ufficio, incontrò sua figlia Shajra, l'abbracciò e la salutò teneramente..

"Papy... ho sentito che abbiamo un autorità al Castello e ti hanno cercato..."

Gli sussurrò la piccola...

Mariano depose i documenti sulla sua scrivania, e chiamò una guardia...

"Soldato... raggiunga l'illustre ospite e gli dica che lo attendo nel Salone delle accoglienze..."

Sistemate nel suo ufficio le poche cose che doveva, Mariano si diede una ripulita dalla polvere che lo aveva penetrato in ogni dove, e cambiatosi di abiti si recò nel Salone....
Vide l'ospite che lo attendeva, con al fianco la sorella Alyx che dialogava con lui in modo molto allegro e confidenziale..

"...ma questa sorella Alyx conosce tutti....."

Pensò Mariano mentre si avvicinava all'ospite.

"Piacere sono Mariano V Cappai de Bas Hohenstaufen d'Arborea Cavaliere di Gran Croce e Ciambellano del Priorato di Sion, vedo con piacere che già i miei fratelli in mia assenza l'hanno accolta con le dovute maniere che si convengano ad un Ambasciatore in visita nel nostro Castello..."

Mariano attese che l'ospite proferisse verbo..

"Illustrissimo Gran Ciambellano, sono TIberio Massimo Merisi, Ambasciatore Fiorentino per gli Ordini Militari, e sono venuto qui per parlare con il Priorato di importanti comunicazioni che possono creare un amicizia e un dialogo tra di noi..."

Mariano vide l'espressione seria e decisa dell'Ambasciatore, e non appena finì di presentarsi ed esporre i motivi della sua visita continuò..

"Bene Ambasciatore... si goda questi attimi in compagnia dei miei confratelli che ha già avuto modo di conoscere, io farò preparare una Sala adeguata al suo rango, dove potremmo dialogare in tutta riservatezza, e dove potrà conoscere anche le altre Alte Cariche che converranno alla discussione, appena pronta sarà mia cura avvisarla..."

Pronunciato ciò, Mariano salutò l'ospite e i fratelli presenti e si allontanò andando a dare disposizioni per l'allestimento della Sala Negoziazione...