L'Arrivo di Andrea Raffaele Carafa della Spina, duca di Modena

Il duca era appena giunto alle porte del Castello, era scortato solo dal suo fedele Berardo, che lo precedeva nell'adire.

Un giovane che li guardava commise l'errore di sorridere a Berardo, che subito gli rivolse uno sguardo severo e gli disse:

Avverti che il duca di Modena è qui!

Aphrael avanzò col cavallo e sorrise al giovane che era rimasto impietrito!

"Vi prego, ignorate la mia guardia, non deve conoscere le buone maniere, sono altre le arti che apprezzo in lui..... fece un leggero sorriso e proseguì Avvertireste il Priore che sono qui? credo mi stia aspettando!

La giovane procedeva a piccoli passi per i corridoi del palazzo indolenzita dalle leggere botte provocate dallo scontro terminato alle prime ore del giorno, era ormai giunta all'altezza dell'ingresso, diretta verso le stalle, quando incrociò un ragazzo che avanzava per il Priorato in cerca del Priore dicendo che il Duca di Modena era lì per essere ricevuto. Appena avvertì quelle parole accelerò il passo e transitando davanti le sale controllava in ognuna per individuare quella dove il Duca era stato fatto accomodare sperando di potergli essere di compagnia e salutarlo prima che qualche alta carica lo ricevesse. Dopo l'ennesima delusione nel confondere uno dei soldati per Aphrael finalmente lo riconobbe di spalle in lontananza, al suo fianco un altro uomo che con ogni probabilità doveva essere una guardia col compito di scortarlo fino al castello.
Schiarendosi la voce richiamò l'attenzione dei due ospiti su di sè e sorridendo cordialmente si avvicinò loro "Conte di Correggio, che piacere vedere un concittadino dopo mesi lontana da casa" frenandosi dall'abbracciarlo per l'euforia di rivedere un volto familiare gli si inchinò innanzi "Vogliate perdonare il mio aspetto pietoso ma saprà meglio di me quanto la vita in accampamento poco giovi alla cura della propria persona" gettò uno sguardo alla guardia che nemmeno per un attimo aveva smesso di fissarla e sperando non le si gettasse contro temendo forse potesse attentare al suo protetto si avvicinò ad Aphrael abbassando il tono della voce in un flebile sussurro "Spero che quello smemorato di vostro figlio si sia ricordato di complimentarsi con voi da parte mia per la vostra nomina come gli avevo promesso di fare nella mia ultima missiva"

Un piccolo colpo di tosse richiamò la sua attenzione e lo scrollò dai pensieri di guerra che lo attanagliavano, si girò e la vide, era cresciuta, il viso più maturo...
La sua voce era stanca, ma denotava la felicità di vederlo....

Anna cara, ben arrivata, che fate, susu non c'è bisogno di inchini.....non eravamo così formali l'ultima volta che ci siamo visti. - le disse con un sorriso - dite che un abbraccio sarebbe troppo scandaloso?

Ridendo guardava il Duca "Se mi assicurate che la vostra guardia non mi getterà a terra sarò ben felice di abbracciarvi Aphrael" vedendo il futuro suocero sorriderle si alzò in punta di piedi per raggiungere con le braccia il collo dell'uomo e lo strinse "Non immaginate quanto mi siate mancati tutti quanti in questo lungo periodo. E' stata davvero dura lontani da casa seppur fosse per una buona causa" cancellata la tensione iniziale dovuta alla stanchezza lo prese sottobraccio conducendolo per il castello in cerca delle alte carcihe. Mentre passeggiava gli raccontò di quell'ultimo periodo passato lontana chiedendogli notizie sulla loro città ed i cari lasciati a Mantua "E vostra moglie e la cara Mia? Chissà quanto è cresciuta, deve essere divenuta una bella fanciulla" sorridendo continuava a guardare l'uomo che le era a fianco e quasi scoppiò a ridere ripensando alla prima volta che le venne presentato ufficialmente: una povera ragazzina intimorita dalla figura del padre del compagno per la paura di non piacergli o commettere errori ed ora non si sarebbe fermata un attimo dal discorrere con lui dopo settimane che la voglia di intrattenere relazioni sociali in terre che non erano la sua le era passata. "Spero di poter tornare presto in patria, pensate che la situazione di Genova possa definirsi conclusa?" sentendo le gambe stanche farsi pesanti si fermò e cercò rassicurazione nello sguardo dell'uomo "Sapete ho un matrimonio a casa da organizzare, non vorrei mai che il mio promesso cambiasse idea" gli disse sorridendo.

Teodoro non era sicuro di aver riconosciuto quella figura da lontano..gli sembrava di aver riconosciuto invece le insegne del Ducato di Modena, era curioso di sapere chi fosse l'ospite, e Teodoro si era abituato male...soddisfava sempre i suoi bisogni....

Ogni passo che lo faceva avvicinare alle persone faceva nascere un sorriso sul suo volto, perché ogni passo lo avvicinava al viso famigliare di Aphrael, una persona stimata.

"Duca di Modena", disse "Vi porgo i miei Omaggi e visto che ci sono colgo l'occasione per congratularmi con Voi - un'ottima scelta fatta da parte del nostro Consiglio", aggiunse sorridendo.

Erano giorni concitati di battaglie e scontri provenire da quelle terre martoriate nella Repubblica di Genova, Mariano era nel suo ufficio che stava concludendo dei resoconti provenire da quelle terre, in quel periodo i messaggeri andavano e venivano più volte al giorno, ed erano giorni di intenso lavoro per gli uomini del Priorato, schierati accanto "all'amica" Modena...

Sentì bussare leggermente alla porta del suo Ufficio... una guardia vi entrò dopo il suo assenzo, comunicando...

"Illustrissimo Gran Ciambellano, pochi attimi fà è arrivato al castello Andrea Raffaele Carafa della Spina, Duca di Modena.... dice di essere atteso..."

Mariano sobbalzò dalla sua poltrona e con voce decisa comandò al soldato..

"Fai comunicare al Duca che verrà ricevuto immediatamente dalle alte cariche.. e poi date ordine di preparare un conviviale.. il Duca sarà stanco e affamato dal lungo viaggio..... fate preparare le migliori specialità per poterlo accogliere, e fate preparare anche la sua stanza e le stanze della sua servitù..."

Mariano lasciò le ultime incombenze che erano rimaste da fare e si incamminò verso il salone dell'accoglienza... vide il Duca intento ad ammirare le bellezze artistiche del castello...
Gli si fece incontro e con un leggero inchino si presentò...

"Illustrissimo Duca di Modena, sono Mariano V Cappai de Bas Hohenstaufen d'Arborea detto "Madinax", Gran Ciambellano del Priorato di Sion....siamo veramente onorati della sua visita e presenza a pochi giorni dal suo insediamento nel Ducato.. ho già dato disposizioni alla servitù di preparare le Vostre stanze..."

riprese fiato e dopo averfatto versare del buon vino all'istruste ospite, riprese....

"... ho mandato ad avvertire il Principe della sua presenza, al più presto la riceverà nei suoi studi.... intanto voglia gradire l'ospitalità che il Priorato dona ai suoi ospiti..."

Mariano si avvicinò al servo del Duca e gli sussurrò....

"Messere.. capisco il suo ardire per difendere e annunciare il Duca... ma la prossima volta usi metodi più convenevoli per un luogo come il Priorato.. la calma e la gentilezza sono la nostra forza.. se continuerà a frequentare questo castello ne avrà a ben vedere..."

Lo guardò allontanandosi con un sorriso...

Parlare con Anna era sempre piacevole, peraltro era molto più espansiva del solito, quei momenti erano importanti, aveva vicina una persona amica e poteva confidarsi e poi aveva qualcosa da far invidia al figlio...

"Cara nuora, la speranza è che la guerra non si protragga troppo, ormai Genova dovrebbe aver capito la nostra risolutezza e speriamo tutti arrivi entro breve a più miti consigli.

Nad e Mia stanno bene, anche se il mio vero cruccio è che non sono riuscito ad organizzare la cerimonia del suo battesimo prima di partire, vorrà dire che la faremo al ritorno, anche con voi spero...ed Arquer....quel testone vi sposerà! Specie se non vuole essere appeso a testa in giù in pubblica piazza a Correggio..."

Non aveva quasi finito la frase che vide avvicinarsi un volto noto....

" Che bella coincidenza sergente.....vi offende se vi chiamo sergente? sapete siete stato il mio primo sergente se la memoria non mi inganna....e la mia memoria è terribile in effetti"

Aveva appena finito di salutare Dragoniuss quando vide avvicinarsi un uomo che si rivelò il Gran Ciambellano del Priorato, il quale dopo avergli dato il benvenuto e annunciatogli che il Principe era stato informato della visita aveva sussurrato qualcosa a Berardo che era diventano livido...

"Finalmente hai incontrato qualcuno che ti ha messo apposto eh?"
disse ridendo alla sua guardia, poi con un gesto la congedò e prosegui a camminare con Anniusca tenendola stretta sotto braccio...

"Beh, mia cara, che ne dici di farmi visitare il Castello?"

Vedendo la guardia del Duca allontanarsi ad un gesto di quest ultimo ed il Gran Ciambellano ritornare nei propri uffici Anna riprese il lento passo cadenzato della passeggiata. Tra una parola ed un'altra gettava uno sguardo sorridendo all'uomo riconoscendo in quei lineamenti quelli dell'amato che sempre di più assomigliava al padre e non solo fisicamente, sentendosi osservato il Duca fissò la ragazza le cui gote avvamparono all'istante "Perdonatemi, mi ero incantata" disse ridacchiando nervosamente "Notavo quanto vostro figlio vi rassomigliasse, ora percorre anche le vostre orme in politica e nell'esercito. Siete un esempio per lui, un valido esempio oserei dire" oltrepassarono fianco a fianco l'imponente portone di un salone adibito a stanza per l'allenamento. All'interno alcuni apprendisti si esercitavano con fendenti, parate, tagli rovesci e mosse di combattimento libero con i loro maestri, alla vista del Duca due giovani abbassarono la difesa soffermandosi in sussurri e ben presto furono disarmati dai loro mentori "Questa è la sala degli allenamenti, solitamente la concentrazione vige negli apprendisti ma la visita di qualche ospite illustre distrae chiunque" lasciando il braccio dell'uomo afferò la spada caduta a terra ed osservò la lama lucente "Aphrael voi avete già partecipato ad una guerra, siete nell'esercito modenese da molto tempo" trasse un profondo respiro mentre sentiva gravare la stanchezza sulle sue membra "Nelle terre genovesi ci siamo visti additare tutti come assassini ma sono solo i soliti urlatori da piazza che fomentano la folla gridando alla vendetta. Personalmente non ho rimpianti per i miei gesti, era necessario avvenisse per cercare di riportare la giustizia in quelle terre provate..Quel che mi tormenta è altro: credete riuscirò a dimenticare gli occhi delle mie vittime soprattutto di ragazzini patriottici mandati al macello in uno scontro la cui fine era già segnata?" dette quelle parole tutte d'un fiato, più per sfogo e per cercar rassicurazione che per ottenere una vera risposta, ricercò nell'uomo la sicurezza ed il conforto di uno sguardo amico e comprensivo mentre abbassava la spada e sorrideva mestamente

Il Princpe Sovrano Maestro fu informato della presenza del neoeletto Duca di Modena al Castello.
Era nei suoi appartamenti, all'ultimo piano di quella poderosa fortezza, quando l'Apprendista gli giunse la notizia.
Indossò l'alta uniforme e scese le interminabili rampe di scale, in pietra massiccia e finemente lavorata, che lo portarono nella Sala di Ricevimento.
Qui l'Ospite Illustre discuteva amabilmente con Sorella Anniusca; i due davano l'impressione di conoscersi da tempo.

"Che Voi siate il benvenuto in queste austere stanze, Illustre Duca" esordì Pigreco con voce ferma "Vogliate accettare le mie personali congratulazioni per il successo politico ottenuto; sono certo che saprete essere un Governante giusto e leale, come che i nostri rapporti saranno improntati sulla via dell'amicizia e della collaborazione"
Pronunciando queste parole, il Principe Sovrano Maestro osservava l'uomo che aveva di fronte, quasi a voler penetrare la sua anima... si fidava sempre molto delle sue sensazioni...
"Mi hanno informato che le Sale preposte ad ospitarVi sono pronte, Duca, potrete tranquillamente esplorare il Castello in compagnia di Sorella Anniusca ed intrattenerVi con chi vorrete, ma Vi sarà data possibilità di colloquiare con le Alte Cariche del Priorato ed i rappresentanti diplomatici di Modena in Sala di Negoziazione, come avrete quella di discutere esclusivamente con me in Sala Nephtali" concluse Pigreco congedandosi.