La festa

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"Lia, credo sia il momento" sussurrò ad un tratto Ettorre all'orecchio della sorella. "Prepara i doni...". Poi si avvicinò ai musici e chiese un momento di silenzio; quando il brusio si placò. disse a voce alta: "Chiedo scusa di questa interruzione, ma è d'uso, dopo in servizio d'intermezzo, che si faccia una piccola pausa prima della seconda parte della cena. Dal momento che questa cena, oltre che per festeggiare le Alte Cariche, ha anche lo scopo di conoscersi meglio, abbiamo organizzato una piccola sorpresa...".
Ettorre fece una pausa, mentre i commensali si agitavano un po' sulle sedie. Ad un suo cenno, accanto ad ogni ospite fu deposto un piccolo vassoio. "Vi è stato portato un vassoio: usaleto per riporvi la vostra coppa e ogni altro oggetto di uso personale che state utilizzando per il pasto: poi vi prego di alzarvi e cambiare posto. Anche le Alte Cariche sono pregate di unirsi a questo piccolo gioco di società e di scegliere nuovi vicini di posto per terminare la cena".
Poi fece cenno ai musici di intonare un discreto sottofondo e rimase qualche secondo ancora sul palco per godersi lo spettacolo... Si affrettò quindi a raggiungere Farmina: "Vai Lia, quando si saranno seduti potrai distrinuire i doni". Poi prese il suo vassoio e si alzò, in cerca di un posto libero.

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Bartolomea posò i suoi oggetti nel vassoio che le avevano posto accanto. Poi si alzò, imitando gli altri ospiti e vide Melime allontanarsi da lei. Un po' preoccupata di non avere più la sua parente come appoggio, vide un tavolo libero diverso dal suo e si sedette per prima. Aspettò poi che tutti prendessero posto, curiosa di conoscere chi le sarebbe capitato vicino. Trovava l'idea curiosa, ma anche molto utile. Nonostante la sua timidezza, questo tipo di gioco l'avrebbe aiutata a conoscere i suoi confratelli.

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Lia posò i suoi oggetti nel vassoio, come detto da Ettorre e di colpo si diresse verso il tavolino dove era posto il cesto. Una grande caramella bianca da scartare. Osservava gli invitati e appena tutti ebbero preso posto, iniziò a scartarlo.
Aprendo si potevano ammirare i sacchetti che formavano tanti cerchi, prendendo la forma del grande cesto, al centro erano posti i portapergamene, il bianco e il viola erano i colori predominanti.
Pensando ai colori non si era accorta del peso- Non ce la posso fare sola, mi servirebbero due uomini forzuti- disse a bassa voce. Alzato lo sguardo, vide un servo sulla porta, vigile e pronto a risolvere qualsiasi problema, si avvicinò-Scusate, buon uomo ho un piccolo problema, il cesto è troppo pesante e non ce la faccio sola, mi servirebbero due giovani forti che mi aiutino- Lia ebbe il consenso del servo, che subito si allontanò in cerca di due aiutanti. Ma a Farmina, non serviva solo l'aiuto di forza ma anche un sostegno morale, così aveva deciso di non fare da sola ma di chiedere aiuto a Bartolomea e Gea, per loro sarebbe stato un ottimo modo per prendere confidenza anche con le Alte Cariche, le cercò con lo sguardo e appena trovò un loro riscontro, fece cenno di avvicinarsi a lei.
-Sorelle, mi aiutereste a distribuire questi regalini? Sarai davvero felice di avere il vostro aiuto- Lia le guardò sempre sorridente come di sua natura e attese una risposta.

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Meli cercava di osservare tutto e tutti, cercava di carpire se tutti fossero soddisfatti e a loro agio, in modo da poter intervenire e cercare di rendere la serata il più piacevole possibile.
Vide Lia approssimarsi con il momento dei regalini: oh lo aspettava quel momento! Pensò che forse avrebbe avuto bisogno di aiuto, ma poi la sentì chiamare Bartolomea e Gea: che idea!
Meli sorrise e si riavviò al suo posto, in attesa del suo turno.

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Bartolomea vide Lia alle prese con un cesto che sembrava molto pesante. La osservava mentre sembrava cercare aiuto, che subito arrivò da parte di un servo lì vicino. Stava per tirare un sospiro di sollievo, quando incrociò lo sguardo di Lia che la invitava ad avvicinarsi per chiederle una mano. Si alzò e a passo svelto e composto andrò verso Lia. Ascoltata la richeista
"Ma certo!" rispose senza esitare "Di che si tratta? Dobbiamo distribuirli? Aspetto indicazioni" sorrise e rimase in attesa di istruzioni sul da farsi.

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Nel salone entrarono due uomini ben vestiti, alti e robusti, Lia rimase a bocca aperta, non per la bellezza
ma per la loro corporatura, camminavano verso di lei, nella sua mente Lia vedeva dei gladiatori che sembrava scendessero nell'arena.
- Avevo chiesto due uomini, non due colossi- disse sghignazzando ma la serietà tornò sul suo viso, vedendo i due molto seriosi, non le fecero pronunciare nemmeno una parola che i due avevano già in mano il cesto, per loro portarlo sembrava un gioco. Gli invitati erano tutti composti a tavola e osservavano la scena, Lia si sentiva un po' al centro dell'attenzione e la cosa non le piaceva, quegli sguardi facevano salire la temperatura del suo corpo e la salivazione iniziava a mancare, questa attenzione avrebbe aumentato la sua goffaggine che non sarebbe mancata in quell'occasione - Che caldo, non trovate?- disse rivolgendosi a Gea e Bartolomea, che sconcertate fecero segno di no con la testa .
- Beh sarà una mia impressione- lasciato da parte quell'imbarazzo a cui non voleva pensare, continuò il discorso- ora distribuiremo questi regali, i sacchetti di lavanda con i portapergamene alle Alte Cariche e tutti gli altri sacchetti come omaggio a tutti i fratelli e non, presenti- Le due sorelle erano attente - mi affiancherete ed ognuna di voi distribuirà un sacchetto, prima una poi l'altra ed io consegnerò i portapergamene-Farmina finì di dare piccole disposizioni e si avvicinò, con i due uomini al seguito, verso il tavolo dei Venerabili.
Erano tutti in fila, uno vicino all'altro, al centro il Principe Sovrano Maestro e ai suoi lati gli altri. Lia era davanti a loro insieme alle due sorelle e i suoi pensieri spaziavano -Visti da qui, tutti insieme, mi incudono terrore, sembra che sia arrivato il giorno del Giudizio- era concentrata nei suoi movimenti e non si accorgeva di quello che succedeva intorno a lei, il viso rosso e le mani fredde, esprimevano quello che lei sentiva, una grande agitazione-Spero di finire al più presto questo compito- si ripeteva. Ad ogni superiore, regalava sorrisi ma l'agitazione ebbe il culmine di fronte al Gran Cancelliere, per lui c'era un portapergamene speciale, per l'amore della sua vita c'era qualcosa di più, la giovane aveva inciso con uno scalpellino una frase cara ai due "Amor Vincit Omnia, Tua Lia per Sempre"
Aveva un nastrino rosso finissimo, che lo distingueva dagli altri, l'occhio andò in cerca di quella particolarità. Lo prese e lo mise tra le mani di Pietro che erano grandi, davano un senso di protezione unica, solo a guardarle Lia si tranquillizzava. Non poteva lasciarsi andare ad altre sensazioni e tra sguardi fugaci ma profondi continuò il suo giro.
Nei volti dei Venerabili si leggeva soddisfazione e Farmina era felice che tutti apprezzassero quel regalino molto utile.
Gea e Bartolomea insieme alla stessa Lia continuarono a distribuire quei profumatissimi omaggi a tutti, ormai l'odore della lavanda si era sparso dappertutto, aveva preso il posto dell'odore della carne e delle spezie. Ma la cena non era ancora terminata. Si sentì sollevata appena terminò il suo compito, corse ad abbracciare le due sorelle -Grazie, mi avete salvata, ero così agitata- disse ridendo.

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Lui ricevette quel dono...
quel piccolo contenitore, non avrebbe raccolto solo parole...ma molto di più....
Era strana la vita...lo aveva portato fin là e lo spingeva già oltre...
Amor vincit omnia...
Per amore...

Cavaliere di Gran Croce Messaggi : 353

Teodoro prese i doni consegnati ... il profumo della lavanda e quello del cuoio si mescolavano piacevolmente in quella Sala dove i Fratelli si erano riuniti per festeggiare l'inizio della nuova era del loro Ordine. Ringraziò lo Scudiere che assieme alle Sorelle consegnava i doni alle Alte Cariche e subito si mise a giocherellare con il pacchetto che emanava l'essenza della lavanda...

Scudiere Commendatore Messaggi : 257

Meli tuffò il naso nel sacchetto: era morbido e sapeva di buono, come la biancheria che sua madre riponeva nel cassettone quando era piccola...
Sorrise cercando di incoraggiare sia Lia, che pareva agitata, che Bartolomea, che stava aiutando l'amica e conoscendo, almeno di vista, gran parte dei membri del Priorato.
Guardandosi intorno vedeva volti sereni e mani che rigiravano i piccoli presenti, apprezzandoli.
Decisamente era una bella sensazione!

ESPULSO Messaggi : 29 Età : 43

Arkanan finito il suo mandato da sindaco arrivò dopo tanto con una botte di birra irlandese da donare ai presenti
salve a tutti scusate ma ho appena finito il mio mandato pro tempore e vi dono questa birra delle mie origini e ne offrì a tutti

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Ettorre era molto contento: la festa era riuscita bene, anche i fratelli che all'inizio erano un po' tesi poi si erano sciolti, grazie anche alla bella sorpresa di dark e ai regalini preparati da Lia. Seminascosto in un angolo, sorseggiando una grappa, guardava i musici suonare, le coppie che danzavano in un volteggiare di vesti preziose e sgargianti uniformi, le tavolate animate da chiacchiere e continui brindisi, le sorelle a gruppetti nei salottini che parlottavano ridendo...
"Ho proprio una bella famiglia..." pensò, e si allontanò furtivamente dalla sala. La festa volgeva al termine ed Ettorre voleva che negli occhi gli rimanesse un'immagine gioiosa e non quella di una stanza vuota da ripulire.

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Lia stava proprio godendosi la festa quando ad un certo punto fu richiamata dal suo sesto senso- Il mio Pollo, chissà quanto starà soffrendo, sento che ha una fame bestiale- Diede uno sguardo al tavolo, pezzi di pane, briciole e piatti pieni di ossicini- questi si che sono il piatto prelibato di pelosone-. Così prese un piatto e iniziò a svuotare tutti gli altri, mettendo gli avanzi da parte-Certo non sto facendo una bellissima figura, ma almeno il mio cagnolone sarà felice- L'azione si svolgeva con una grande rapidità, quasi da non farsi accorgere. Si guardò intorno, avvolse il piatto con dei tovaglioli e in fretta uscì dal salone, un sorrisino a destra uno a sinistra e di corsa dal suo Amico Fedele.-Puffoooooooo, sto arrivando- Le scale erano davvero ripide e il vestito che portava di certo non l'aiutava,troppo ingombrante, sfidò le scale e il cattivo tempo, pur di far felice Pollo.
Pollicino si trovava di fuori nel giardino, Lia aveva costruito una cuccia fatta ad arte, ma quando lei sbucò dalla porta, il suo pelosone era lì ad aspettarla, felice e sbavoso come sempre -Puffolooo, ma hai tanta fame vero? Guarda che ti ho portato? Tadààààà- Saltò in braccio a Farmina sporcandola tutta e mangiò accocolato alla sua padroncina che lo accarezzava.