Bartolomea al Priorato

Bartolomea fissava Melime, aspettando una risposta alla sua affermazione.
Insomma...mi hai parlato tanto del Priorato, che è cresciuto in me il desiderio di provare esperienze simili alle tue. Per questo ti ripeto: sarei più che felice di entrare a farne parte.
E continuò a guardarla negli occhi. Non riusciva a leggere le emozioni della cugina, quando ad un tratto sul suo viso comparve un enorme e luminoso sorriso e subito le saltò addosso per abbracciarla.
"Che bello Bart!" gridò Meli.
"Ahi ahi piano! Mi stritoli" e fece per ricambiare l'abbraccio. Subito Meli si staccò e la prese per mano. Trascinò Bartolomea fuori dalla commenda in tutta fretta, facendola quasi cadere, e andarono di corsa a Castelbrando.
"Adesso metti due cose in borsa e partiamo subito!" disse la cugina correndo su per le scale verso le stanze da letto.
"Partiamo? E dove andiamo??"
"Che domande!!! Ti porto subito al Priorato! Devo presentarti a tutti!"
Bartolomea, allarmata dalla decisione improvvisa, pensò subito a tutte le faccende che doveva sbrigare in città e a casa. Inizialmente dubitò sulla fattibilità del viaggio, ma era già pomeriggio tardi, aveva già comperato un po' di provviste al mercato, e al castello sarebbero sopravvissuti senza di lei per qualche giorno.
Subito si diresse nella sua stanza, ormai convinta a partire con Meli, e infilò l'essenziale per il viaggio nella borsa, contando che si sarebbero fermate più volte per rifornirsi di cibo e per dormire.
Si cambiò d'abito, sostituendo la scomoda gonna lunga che portava, con un abito più adatto al viaggio, prese il mantello per non soffrire il freddo serale di quei giorni e raggiunse Meli nella sua stanza.
"Sei stata rapidissima!" disse "Direi che possiamo andare, non dovremmo impiegarci molto, se andiamo a cavallo"
"Lascio un messaggio nella stanza di papà e possiamo andare" replicò Bartolomea, che aveva scritto due righe per avvisare suo padre della partenza. Non voleva si allarmasse non trovando più a casa sia lei che la cugina.
Andò poi verso la stalla e vide Meli già montata sulla sua cavalcatura che teneva le redini dell'altra pronta per lei. Montò e la seguì fuori dalla proprietà, verso le mura di Treviso.
Una volta varcate le mura, Meli accelerò il passo per raggiungere al più presto la sede del Priorato.
Dopo giorni di viaggio, finalmente intravidero la fortezza. Meli scese da cavallo e Bartolomea la imitò. Presero le redini degli animali e si avvicinarono a piedi all'ingresso.
Melime senza esitare bussò al grande portone d'ingresso, mentre Bartolomea cercava di sistemare il suo abito dando due colpetti qua e là alla veste sgualcita.

L'attesa delle due ragazze durò poco: vennero accolte da una delle guardie, che Meli salutò con confidenza.
La guardia salutò con cortesia Bart, la fanciulla che non conosceva e, e Meli gli spiegò che era una bussante, sua parente, e che avrebbe aspettato fratello Sermik con lei.
La guardia sorrise e le accompagnò nella sala di ricevimento.
L'ambiente era un po' umido, come sempre nelle stagioni di mezzo.
Meli fece accomodare Bartolomea, le prese le mani guardandola con occhi che sprizzavano gioia e le disse:
"Aspettami un momento"
Detto questo sparì dietro la porta e dopo pochissimo tornò con due tazze, in cui le erbe immerse in acqua bollente si stavano trasformando in tisane calde e dolci di miele.
"Ti sono mancata?" chiese Meli sorridendo.
"No no.. beh un po'.." rispose Bart, evidentemente emozionata.
Insieme si sedettero a parlottare: Bartolomea era curiosa e le faceva mille domande, mentre Meli rispondeva ed era emozionata come lei.

Clorinda sentì parlottare in nella sala del Ricevimento, si affrettò a recarvisi per assicurarsi che i visitatori avessero ricevuto degna accoglienza. Mentre si avvicina alla Sala ripensò all'intruso che poco tempo prima era riuscito a penetrare non visto nel Priorato e si era ripromessa in cuor suo di impegnarsi affinchè non avesse più a succedere.
Arrivata alla porta della sala, bussò entrò sorridendo alle dame intente a sorseggiare una tisana calda mentre gustavano dei dolci di miele. Si rassicurò vedendo che erano state rifocillate e disse con voce cordiale: " Benvenute, vedo che hanno già provveduto ad accogliervi, ma non fatevi scrupolo di chiedere altro se ne avete bisogno. Io sono Shelene di San Miniato, qui al Priorato ho una sala delle arti, per ora ci sono solamente due quadri ma ho intenzione di ampliare la collezione e magari organizzare anche una Pinacoteca con il tempo. Scusate ma io sono un po' fissata con la pittura... non ci fate caso... spero di non annoiarvi troppo" Dicendo queste parole, Clorinda apri un piccolo cofanetto che aveva preso su un mobiletto e porse dei cioccolatini alle dame.

"Priore, è arrivata sorella Meli con una ragazza e ha chiesto di voi. Vi attende nella sala di ricevimento"
Michele era occupato a sistemare alcuni documenti nell'archivio del Castello di Venezia quando udì la guardia pronunciare quelle parole. "Benissimo, vado subito da loro" rispose posando le carte sulla sua scrivania.
Le due dame erano sedute a bere del tè parlando del Priorato e il Priore si avvicinò abbracciando la consorella e dicendo: "Buonasera e benvenuta al Priorato di Sion, dama Bartolomea. Meli mi ha detto che è vostra intenzione unirvi a noi e ne sono felice: vorrei solo sapere cosa vi spinge a voler diventare un cavaliere."

Bartolomea stava assaporando la sua tisana quando Melime le porse un piattino con dei dolcetti al miele. Adorava i dolci e subito stese la mano per afferrarne uno, quando ad un tratto vide entrare nella sala una splendida dama che a passo sicuro si avvicinò al tavolo per salutare sia lei che la cugina.
"E' un vero piacere conoscervi!" quasi urlò Bartolomea emozionata e rinunciò al dolcetto per poter stringere la mano di dama Shelene e ascoltare con attenzione della sua passione per l'arte e la pittura.
Che meraviglia pensò. Anche io potrò coltivare le mie passioni qui?
E in quell'istante Shelene porse a lei e alla cugina Meli un cofanetto pieno di cioccolatini succulenti. Bartolomea iniziava ad adorare questo posto, così ricco di dolcetti. Proprio mentre faceva per afferrarne uno, sentì dei passi avvicinarsi al loro tavolo e vide un distinto messere abbracciare Melime e salutarla. Ancora una volta ritirò la mano dai dolci e si alzò per poter accennare un inchino verso l'uomo.
"Voi dovete essere messer Sermick. Meli mi ha parlato molto di voi. Sono davvero onorata di conoscervi" disse, arrossendo leggermente in viso.
"Ho sentito così tanti racconti su di voi e sul Priorato, che è nato in me il desiderio di prenderne parte. Ho sempre pensato che ci fosse qualcosa di più per noi in questa vita, che arare i nostri campi e gestire le nostre fucine. Aspiro ad una vita ricca di emozioni, di cultura, di viaggi, di amicizie, e se tutto ciò può realizzarsi anche aiutando il prossimo, allora direi che è perfetto!" spiegò Bartolomea, non sicura di essere riuscita a motivare al meglio la sua decisione di unirsi al Priorato. "Non so bene come spiegare, ma spero che possiate capire che il mio desiderio è sincero e serio...".
Mentre pronunciava queste parole guardava il Priore negli occhi, anche se per un attimo rivolse il suo sguardo a sua cugina. Sorrideva.

Meli fu felice di poter scambiare qualche parola con sorella Shelene: negli ultimi tre mesi si era rintanata nella piccola commenda di Treviso, ma era giunto il momento di tornare al mondo.
Che momento emozionante! Ricordava lei stessa quando per la prima volta era entrata al castello, dopo aver passato qualche mese in un rifugio protetto: il timore, l'eccitazione, la felicità di ritrovare vecchi e nuovi amici...
E ora vedeva parte delle stesse emozioni riflettersi sul volto della cuguna mentre parlava con fratellone Sermick, giunto nel mentre.
Guardava la cugina sorridendo e, senza riflettere, prese sottobraccio Shelene, incosciamente desiderosa di condividere quella gioia con qualcuno e la sorella era lì proprio per quello.

"Bene, dama Bartolomea, le vostre parole sembrano sincere. Vi invito a restare qui con noi per qualche giorno, farò preparare una stanza per voi. Se doveste avere bisogno di qualcosa fatemelo sapere.
Ora scusate ma ho alcune faccende da sbrigare; a presto, dama Bartolomea. Un triplice fraterno abbraccio, sorelle Melimeverinde e Shelene"

Il Priore salutò le dame e ritornò al suo lavoro.