L'arrivo di Clorinda al Priorato di Sion

Il sole scendeva lento dietro le colline e Clorinda Shelene Guicciardini stava seduta da tanto a guardarlo. Ferma e immobile con il vento che le scompigliava i capelli. Non riusciva a dimenticare le parole di quel Messere nella taverna, ricordava solamente una dama che pregava il Messere di lasciar perdere. Quelle frasi cambiarono la sua vita, Clorinda ripensò alle lunghe chiacchierate avute con la cugina, l’intrepida Alyx, e di colpo comprese che la sua vita non poteva consistere nel chiuso dei propri affetti, nel suo lavoro di tutor, nel suo attaccamento alla cittadina che l’aveva vista nascere. D’improvviso capì che la sua vita avrebbe avuto un senso solamente ponendola veramente al servizio degli altri.
Clorinda si alzò in piedi, levò il braccio contro il sole e gridò: “Io diventerò Cavaliere del Priorato di Sion”.
La sua voce ancora risuonava nell’aria e Clorinda si gettò in una folle corsa lungo la collina, brandendo il suo povero manico che agitava contro nemici immaginari. Fu con stupore che la cugina se la vide comparire dinnanzi, sudata, con i capelli scompigliati dal vento e una luce particolare negli occhi.
“Ciao Clo… allora cosa succede questa volta?” Alyx disse queste parole con un tono divertito, conosceva le intemperanze della cugina, i suoi repentini cambi di umore, ma certo non poteva immaginare quello che passava per la testa di Clorinda.
“Alyx … ho deciso … presentami al Gran Maestro, voglio diventare un Cavaliere del Priorato di Sion”.
“Sei proprio sicura di voler intraprendere questa strada?” Clorinda la guardò negli occhi e ponendo la mano sul cuore disse… “Sì!”
“Va bene, domani alzati di buon ora…. Ti accompagnerò!.” Le due cugine si abbracciarono strette e quando Clorinda tornò a casa, quella sera era veramente felice.
La mattina si alzò prestissimo, prese le sue cose e scrisse un piccolo biglietto alla famiglia, poche righe solamente per dire di stare tranquilli, ma ancora non voleva rendere partecipi i suoi familiari di questa decisione. Un giorno certamente li avrebbe informati, ma per adesso non poteva assolutamente, anche perché avrebbe dovuto spiegare i motivi che ve la avevano condotta oltre al suo amore per la giustizia e la verità e la sua volontà di aiutare gli altri. Arrivò da Alyx, raggiante, la cugina l’attendeva nella grande cucina, fecero colazione e poi si incamminarono verso il Priorato. Durante il viaggio Alyx non si stancò di ripetere a Clorinda quanto fosse importante quella scelta e quanto non fosse una azione da intraprendere sull’onda dell’emozione. Quando arrivarono in vista del Castello, Clorinda venne sopraffatta dall’emozione e si lanciò alla volta del Castello. La guardia guardava incuriosita quella ragazza correre verso il Castello, ma poi riconobbe Alyx che l’accompagnava e si sbrigò a calare giù il ponte levatoio permettendo alle due ragazze di entrare nel Priorato di Sion.

Quel giorno per il Princiep Maestro si era rivelato ricco di emozioni ed impegni. Gravi fatti erano occorsi al Priorato e rabbia e dolore erano i sentimenti dominanti nell'animo di Pigreco.
L'impegno nei Processi che si stavano svolgendo nel covo dell'Ordine Templare non era pesante, considerata la scarsa competenza di chi lo affrontava, però richiedeva comunque parte del suo tempo.
Ricalcare i pavimenti di quell'edificio, dove era cresciuto sotto l'ala del padre, non era facile per lui...

Vide diversi Ospiti al castello e tra di loro riconobbe un viso conosciuto... era lei, la Damigella Clorinda... giorni prima, senza nascondere l'imbarazzo generato da una candida timidezza, gli aveva chiesto protezione per affrontare un viaggio.

Avevano cavalcato assieme, a lei Pigreco aveva offerto l'elegante mantello con le insegne del Priorato, affinchè potesse ripararsi dal freddo pungente delle notti di marzo.

Ed ora eccola, di fronte a lui, decisa e sbarazzina, che gli chiedeva di proseguire quel viaggio iniziato giorni prima... si offriva al Priorato per inseguire quegli Ideali che forse da sempre custodiva dentro di sè, quei Valori che spesso vengono considerati scontati perfino da chi li possiede... quei Valori che molto più facilmente vengono calpestati dalle moltitudini delle genti.

"Damigella Shelene, sono felice di vederti qui" le disse con voce stanca ma sincera "ben presto arriverà il ran Cancelliere che si prenderà cura di te, sarai ristorata e ti verrà assegnata una stanza, ti verrà data ogni informazione... sarai al sicuro".

Le si avvicinò offrendole un forte abbraccio, quindi scusandosi si allontanò.

Avvertita dal Principe Sovrano, Key si affrettò a raggiungere la dama nel salone centrale. Entrando vide la fanciulla che incuriosita si aggirava nel salone contemplando i vari quadri e oggetti disposti nel salone. Fece un piccolo colpo di tosse per attirare l'attenzione su di se, poi sorridendo si avvicinò presentandosi " Buon giorno damigella Shelene, sono Katrine Bonnie delle Pennìche, Gran Cancelliere del Priorato di Sion, Vi do il benvenuto al Castello, venite accomodatevi davanti ad una buona tazza di the parleremo meglio della Vostra richiesta e se Vi sono potrò rispondere alle Vostre eventuali domande a riguardo".

Clorinda era ancora frastornata, i modi gentili e protettivi del Gran Maestro l’avevano colpita e ancora la sua pelle non aveva perso la memoria del tepore nel quale l’aveva avvolta Pigreco cingendole le spalle con il mantello del Priorato. Quando il Gran Maestro si congedò da lei abbracciandola, Clorinda ne rimase turbata e non potè fare a meno di avvertire la forza non usata delle braccia che l’avevano fraternamente stretta. La ragazza sorrise imbarazzata e per un attimo i loro sguardi si incrociarono. Clorinda ebbe la percezione che nulla di terreno avrebbe potuto corrompere tanta purezza e nobiltà d’animo, in quel momento capì per quale motivo Pigreco fosse il Gran Maestro e purtroppo netta ebbe la sensazione della sua profonda ignoranza. Lo vide richiudersi la pesante porta alle spalle e rimase per qualche minuto persa nei propri pensieri.
Lentamente cominciò a guardare i quadri e la sua mente riandava alle conversazioni con Alyx , quando l’amata cugina cercava di spiegarle i precetti Aristotelici e gli ideali dei Cavalieri del Priorato. Mentre Clorinda era intenta a guardare i quadri appesi nel salone, sentì un leggero colpo di tosse e girandosi quasi di scatto… si trovò di fronte una giovane donna. La colpì l’atteggiamento fiero e i modi sicuri di chi sa come affrontare i pericoli. Clorinda per la prima volta si sentì goffa, debole e tremendamente fuori posto. Il Gran Cancelliere le indicò un tavolino sul quale era stata deposta una teiera, due tazze e qualche pasticcino… “Grazie Dama… ehm Gran Cancelliere… ecco..vedete… non so neanche come devo rivolgermi alle persone che incontro… Dama.. Cavaliere… ecco… per esempio anche Messer Pigreco… non so mai se chiamarlo Gran Maestro… dargli del Lei o del Voi… vi confesso la mia ignoranza… mi sento un pesce fuor d’acqua… so che i Cavalieri del Priorato di Sion perseguono ideali di carità, che si sono messi al servizio degli oppressi… che seguite i precetti Aristotelici… io vorrei diventare caritatevole e giusto… insomma vorrei tanto diventare uno di voi”. Clorinda aveva parlato d’un fiato e rimase ad aspettare la risposta del Gran Cancelliere senza distogliere lo sguardo dal pavimento. Le era costato ammettere la propria inadeguatezza, ma si rendeva perfettamente conto di quanto lunga e ardua fosse la strada che aveva deciso di percorrere..