Il Priorato di Sion
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Il Priorato di Sion

Gioco di Ruolo legato a Regni Rinascimentali
 
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 Un lungo viaggio

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Haghen
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MessaggioTitolo: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeGio 10 Feb 2011 - 22:34

Mesi di viaggio, avventure e fatiche.. Dalla lontana Baviera era giunto finalmente nelle terre italiche e ora ammirava la sua meta, il castello del Priorato in tutta la sua maestosità.

Prese in mano la lettera e pensò: “Si deve essere proprio questo”.

Il sorriso soddisfatto stampato sul volto non riusciva a nascondere la stanchezza che esprimevano i suoi occhi stanchi. Il viaggio aveva messo a dura prova il suo fisico che fortunatamente era ben allenato.

Camminava ora sul vecchio ponte che portava al castello, la grande spada a due mani, le coperte e i viveri che portava a tracolla dietro la schiena si facevano sentire con tutto il loro peso. Rudolf il suo cavallo si era azzoppato molti chilometri prima e purtroppo aveva dovuto abbatterlo e si era dovuto portare tutto in spalla.

Il cavaliere arrivò finalmente alle porte del castello:

“Altolà!” Gridò la guardia.

“Buonasera, sono Lor.. “ S’interruppe, un attimo poi continuò “Mi chiamo Haghen, sono giunto dalla Baviera, questo è il castello del Priorato di Sion vero?” Chiese alla guardia con forte accento tedesco.

“Si è questo”

“Bene! per stasera mi basta sapere questo, Se non ci sono problemi vorrei accamparmi lì giù vicino al fiume”

“Non credo ci siano problemi ma siete sicuro di non volere un pasto caldo e una camera?” Chiese la guardia.

“Usufruirò della vostra ospitalità quando ne sarò meritevole, tornerò domani per conferire con un alta carica.”
La guardia lo fissò sospettosamente e lo vide borbottare qualcosa in Tedesco, forse un saluto, mentre si dirigeva verso il luogo dove avrebbe passato la notte. Stasera dopo molto tempo avrebbe dormito con serenità, sicuro che gli uomini di guardia che avevano sicuramente già avvertito qualcuno, lo avrebbero tenuto sott’occhio tutta la notte.
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Haghen
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeVen 11 Feb 2011 - 12:53

Haghen si alzò tardi quella mattina finalmente era riuscito a riposare come si deve, mangiò le ultime provviste che aveva, quindi si diresse di nuovo verso il castello del Priorato.

Salutò la guardia:

“Buongiorno, vorrei conferire con un alta carica se possibile.”

La guardia annuendo e ricambiando il saluto entrò nel castello..
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Renee85
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeVen 11 Feb 2011 - 16:34

“Fermati Renèe, ignora la sensazione e torna nel tuo ufficio” Continuava a ripetersi mentalmente la donna, mentre le sue gambe e il suo stomaco la stavano trascinando inesorabilmente ai piani inferiori, diretti alle cucine. Nemmeno la sua coscienza riusciva a fermare il suo passo, quale scusa avrebbe mai potuto utilizzare per convincerla a lasciare perdere? In fondo, la sua forma fisica era già andata a farsi benedire da parecchio.

Renèe sospirò poggiando una mano laddove ne era fuoriuscito un rumoroso brontolio che fortunatamente aveva udito solo lei.

“Solo un po’ di pane alle noci.. che sarà mai..” Pensò per auto convincersi dell’innocuità del gesto che avrebbe compiuto di lì a poco. “Non è colpa mia, è colpa sua” Aveva preso a ripetere questa volta, incolpando il figlio che portava in grembo mentre di corridoio in corridoio si avvicinava cautamente alla sua meta, non voleva essere vista. Lasciare gli uffici delle Alte Cariche era risultato piuttosto semplice, suo marito lavorava a porte chiuse, suo fratello l’aveva sentito uscire ma non rientrare e gli altri.. semplicemente non le imponevano limiti nella dieta.

Il sole era alto in cielo da parecchio tempo e nonostante fosse ancora inverno, riusciva ad illuminare e riscaldare piacevolmente il Castello, penetrando coi suoi raggi attraverso le grandi finestre. Tuttavia, l’ora del pranzo era ben lontana ancora.

Sobbalzò quando si sentì chiamare alle spalle. Distratta, troppo distratta, avrebbe dovuto immaginarlo che scendere al piano terra avrebbe significato solo impegni imprevisti. Tirò forzatamente il sorriso sulle labbra e si voltò.


«Sì?»

Una guardia la salutò militarmente e lei ricambiò. «Cercavo un’Alta Carica, Gran Siniscalco, un uomo ai cancelli chiede di poter conferire con un membro della Gran Loggia» Spiegò.

Una piccola smorfia si disegnò sul volto della donna, aveva una gran fame e soprattutto una gran voglia di quel pane. Valutò quanto avrebbe ancora potuto resistere per poter adempiere prima ai suoi doveri.


«E non c’è nessun altro al castello? Sapete dov’è mio fratello?» Chiese alla guardia, cercando mentalmente un modo per risolvere la faccenda intanto.

«No Siniscalco, non riesco a trovare nessuno dei Venerabili Fratelli, ed il Principe è impegnato nei suoi allenamenti quotidiani, non desidera essere interrotto»

Quell’informazione fece insorgere in Renèe il senso di colpa, Pigreco s’impegnava per mantenere la sua forma fisica mentre sua sorella si adoperava con altrettanto impegno a perderla.

Si schiarì la voce.
«Ditegli.. che Vi manda sua sorella. Avvertitelo della presenza dell’ospite e comunicategli che lo raggiungerò non appena mi sarò liberata da un urgente impegno» Diede disposizioni, sfoggiando il più convincente dei toni del suo repertorio, più per sé stessa che per l’ignara guardia. «A proposito, di chi avete detto che si tratta?»

«Uno straniero Venerabile, Haghen dice di chiamarsi»
Fu la risposta che ottenne.

Che potesse trattarsi di qualche ambasciatore? Strano che non si fosse annunciato formalmente però, in ogni caso, lei non era proprio adatta alla diplomazia.

«Fate avvisare il Principe, e continuate a cercare il Gran Cancelliere, sono certa che lo troverete. Io li raggiungerò al più presto.» Disse alla fine, per poi congedarsi.

Rimase a fissare di sottecchi la guardia finché non fu sparita dalla sua visuale e, non appena ebbe la certezza che egli non avrebbe saputo rispondere alla domanda di suo fratello su quale fosse l’improrogabile impegno che la tratteneva, riprese con tranquillità a dirigersi verso le cucine.
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeVen 11 Feb 2011 - 17:13

Pigreco attendeva la Primavera, il periodo migliore per gli allenamenti all’aperto, sebbene non interrompesse mai gli esercizi, nemmeno nelle più fredde o piovose giornate invernali.
Fin da piccolo il padre lo aveva iniziato all’arte militare, e lui sapeva bene che per resistere al freddo dei campi di battaglia occorreva essere abituati a sopportarlo.

In quel giorno di sole Pigreco era uscito all’alba, diretto alla foresta, ed aveva scelto un’uscita secondaria della fortezza, non desiderava scorta. Aveva indossato l’armatura più pesante, tra quelle in suo possesso, e lo aveva fatto senza l’aiuto di alcuno Scudiero. In caso di ferimento sul campo voleva essere certo di riuscire ad alleggerirsi per difendersi anche nei casi più sfortunati, quando i compagni d’arme fuggivano… o perivano.

Quando giunse alle rive del ruscello, Pigreco smontò da cavallo ed iniziò ad esercitarsi sulle misure, iniziò con la misura del gioco largo, abilità che gli permise in più occasioni di neutralizzare l’avversario, ferendolo o uccidendolo, senza che questi potesse avvicinarlo.
Sapeva, il Principe Sovrano Maestro del Priorato di Sion, che in quel caso avrebbe dovuto colpire l’avversario con il debole della lama, l’unica porzione della spada realmente affilata, e quindi letale.

Aveva provato e riprovato alcune serie ripercorrendo anche quelle più semplici, che aveva appreso molti anni prima, contro un bersaglio inanimato, un sacco di stoffa riempito di sabbia che aveva appeso ad un ramo di una quercia.
“Fendente dritto e parata in spezzata rovescia… fendente rovescio e parata in spezzata dritta…” Pigreco nominava le serie eseguendole da fermo, per concedersi la possibilità di una maggiore concentrazione “Sgualembro rovescio e parata in spezzata dritta… falso dritto e parata media rovescia…”

Dopo alcune ore di allenamento si abbeverò al ruscello per riprendere subito dopo con gli esercizi sulle punte e le tecniche del gioco stretto, ben sapendo che le prime rappresentavano la categoria più insidiosa delle tecniche offensive e potevano essere applicate sia nel gioco largo che in quello stretto…
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeVen 11 Feb 2011 - 20:03

Haghen attendeva immobile l’arrivo di un alta carica. L’altra guardia rimasta a presidiare l’entrata fissava con sospetto il germanico.

La tunica bianca che copriva la cotta di maglia ormai aveva perso la brillantezza di una volta, ora era opaca e logora. La maglia non lo proteggeva come l’armatura a piastre ma era l’ideale per viaggiare essendo più leggera.

Haghen iniziò a guardarsi intorno.

“Non è che potete vendermi una chitarra?”. Fece Haghen alla guardia.

La guardia rimase incredula. Poi disse:
“Come? Una chitarra?”.

“Si, è uno strumento musicale, con le..”.

“SO’ COS’E’ UNA CHITARRA!!”. La guardia iniziava ad irritarsi.

“Ebbene?”.

“Non ho una chitarra con me da vendervi potete vedere in città non è molto lontana da qui”.

“Grazie lo terrò a mente”.

Haghen si avvicino quindi alle possenti mura del castello, seguito dallo sguardo sempre più incuriosito della guardia e portò il viso a pochi centimetri da esse fissando nel dettaglio la roccia. Resto almeno un minuto così, poi girando la testa portò l’orecchio a contatto con la pietra quindi le diede alcuni colpi con il pugno..
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Anselmo
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeVen 11 Feb 2011 - 22:44

“Andate a cercare il Principe, ditegli che vi manda sua sorella” Borbottò Anselmo la guardia, scimmiottando il Siniscalco una volta che fu salito in groppa ad uno dei destrieri di proprietà del Priorato. Tirò bruscamente le redini e con un leggero colpo di talloni nei fianchi dell’animale, partì al galoppo alla volta della foresta, lasciando dietro di sé un gran polverone. Gli avevano detto che il Gran Maestro era solito allenarsi in solitudine in quella boscaglia.

“Come se non potesse farmi fuori prima che gli riesca a dire chi mi manda!” Continuò a borbottare fra sé, temendo l’ira di quell’uomo che diveniva più austero del solito quando disturbato. “Fosse facile trovarlo poi!” Si lamentò ancora, spronando ulteriormente il cavallo, aveva fretta, il suo posto di guardia non poteva restare scoperto a lungo.

Ma come prevedibile si perse, quella infinita distesa d’alberi non dava punti di riferimento ed il soldato sapeva bene che sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. Reindirizzò il destriero in un’altra direzione e riprese a galoppare, la sua pazienza sempre più al limite. Non si era mai reso conto prima di quel momento di quanto calore potesse trattenere la vegetazione, il sole picchiava in testa e l’elmetto lo faceva sudare.


“Ma l’inverno dov’è finito” Sbuffò lo spazientito Anselmo, e con lui il cavallo. Si asciugò alcune gocce di sudore dalla fronte, poi, con gaudio scorse finalmente un panorama diverso, un ruscello infatti apparve dinanzi a lui e vi si diresse di gran foga per dissetarsi e fare una breve sosta. E fu proprio lì, mentre era chino sullo specchio d’acqua, che udì distinti rumori di lama fendere l’aria. Deglutì e guardò l’animale, il quale gli rimandò un curioso sguardo.

“Aristotele fa che sia lui e non quell’altro!” Esclamò Anselmo pensando al burbero Camerlengo. Gli avevano riferito che anche lui era solito allenarsi in isolate radure. Salì nuovamente in sella allo stallone e seguì quei rumori che di metro in metro divenivano sempre più vicini, finché non gli fu possibile individuare una figura di spalle, intenta a maneggiare una spada. Lo riconobbe con sollievo.

“Principe!” Chiamò a gran voce avvicinandosi di poco, meglio mantenere una certa distanza di sicurezza, pensò. “Perdonate il disturbo ma il Siniscalco Vi manda a chiamare, ospiti al Castello!” Riassunse nervosamente tutto ciò che aveva da dire in una breve frase, sperando che quella brusca interruzione non gli finisse per costare cara.
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeSab 12 Feb 2011 - 9:11

Pigreco impugnava saldamente l’elsa della sua spada ad una mano e mezza e si esercitava sulle punte, considerate tra gli attacchi più letali perché, se mirate nei punti giusti, possono eliminare anche avversari protetti da spesse armature di metallo.

Conosceva molto bene i rumori della foresta, non ne veniva distratto.

Ma un cavallo si avvicinava, ne percepiva chiaramente il trotto.


“Principe! Perdonate il disturbo, ma il Siniscalco vi manda a chiamare, ospiti al castello!”

Era una guardia nervosa quella che interrompeva gli allenamenti del Maestro, chiaramente impegnata in un compito sgradito che desiderava, comunque, portare a termine.

Pigreco concluse la mossa fendendo l’aria per colpire il sacco di sabbia con il debole della lama.


“Avete galoppato di gran foga, Anselmo” disse il Principe voltandosi lentamente e fissando lo sguardo del soldato con fermezza “siete molto sudato, come me d’altronde… è bene non permettere all’aria di raffreddare rapidamente il nostro corpo, potremmo non averne bene” disse ponendo la spada nel fodero e dirigendosi verso Sevorane, quindi montò in sella con un movimento meno agile di quanto avrebbe potuto essere senza gli impedimenti dell’armatura.
Al trotto s’incamminò verso la fortezza del Priorato, seguito dal silenzioso Anselmo.

Dopo alcune miglia intravidero, tra la fitta boscaglia, l’imponente sagoma della fortezza del Priorato di Sion, edificio parte di ampi poderi che Pigreco aveva ereditato da un lontano parente svevo.


“Lo sapete perché al Priorato vige tanto rigore?” domandò il Principe al fedele soldato
“Perché siamo consapevoli della nostra solitudine, e della necessità di dover contare sempre sulle sole nostre forze” gli rispose proprio mentre le guardie aprivano il pesante portone di un’entrata secondaria.

Pigreco entrò nell’ampia Sala di Ricevimento che trovò deserta

“Nessuno ancora ha accolto i nostri Ospiti? Dove è finito il Gran Cancelliere?” domandò, quindi, rivolgendosi alle guardie accorse sentendo la sua voce, chiese che gli Ospiti fossero fatti accomodare, li avrebbe accolti lui stesso.

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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeSab 12 Feb 2011 - 19:40

Come ogni mattina, prima dell’alba, Robin si era recato nel luogo che aveva adibito a suo campo di allenamento ed era rientrato al castello solo dopo che il sole fu sorto ed ebbe iniziato la sua scalata verso lo zenit.

Una volta che fu nel suo alloggio, provvide a darsi una sistemata e, dopo avere indossato l’uniforme nel più assoluto silenzio per non svegliare la moglie che ancora dormiva, decise che fosse meglio passare la giornata all’aria aperta piuttosto che chiuso nel suo ufficio, per cui vi entrò solo per prendere le carte che gli servivano per svolgere il suo lavoro.

Passò così qualche ora sommerso da conteggi e progetti per il tesoro, mentre il suo pensiero tornava indietro nel tempo, alla sua Scozia e ai giorni passati ad apprendere un nuovo stile di combattimento, le gelide serate intorno al fuoco sui campi di battaglia, nell’attesa di dover impugnare nuovamente la spada per difendersi da un improvviso attacco nemico.

Tornò alla realtà solo quando un movimento alle sue spalle lo destò, facendolo girare di scatto. Lasciò le diverse pagine che aveva scritto in quelle ore di riflessione e fece capolino oltre le mura per controllare cosa avesse provocato quel rumore.

Vide due donne uscire dalle cucine, con due enormi ceste piene di panni che probabilmente avevano appena lavato al fiume.

Poco interessato alla scena, Robin stava per riprendere i suoi studi quando udì una delle due pronunciare il nome del Gran Siniscalco, questo gli bastò per farlo tornare sui suoi passi.

«Ormai non le manca molto prima di dare alla luce il piccolo Wallace» disse la prima donna dai lunghi capelli biondi intrecciati sul capo.

«Secondo me sarà una femmina e somiglierà alla madre» ribattè la seconda sorridendo.

«Ma che dici? Sicuramente è un maschio» rise la prima «Io avevo la pancia come la sua e la sua stessa fame quando è nato mio figlio» disse ancora, per dare forza alle sue parole.

Robin sorrise e, dopo aver raccolto le sue cose, tornò all’interno del castello di corsa.

Come previsto, una volta giunto alle cucine, scorse la compagna intenta a saziare la sua smisurata fame, con un grosso pezzo di pane alle noci.

La raggiunse alle spalle di soppiatto e le sfilò dalle mani la sua merenda di metà mattina, facendola sobbalzare per lo spavento.

«Quante volte ti devo dire che non devi mangiare così tanto? Mi hanno detto che non fa bene né a te né al bambino» sorrise l’uomo sollevando il sopracciglio sinistro, proteggendo il pane dietro la sua schiena per impedire alla donna di riprenderselo.

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donquijote
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeSab 12 Feb 2011 - 21:39

Il Gran Cancelliere, tutto trafelato giunse nella Sala.
Il mantello era sistemato alla meglio, come sempre... e la testa era rimasta li, tra quegli incartamenti rinvenuti in biblioteca.
Storie antiche che lo avevano proiettato in una dimensione altra.
Nulla e nessuno al mondo, avrebbe potuto distaccarlo da quelle carte.
Quando si era minimamente destato, riprendendo i suoi contatti col mondo, fu colto come da uno strano stato di confusione. Rumori giungevano dalle sale sottostanti..doveva uscire, andare a vedere cosa accadeva.
Il grande portone della sala dei visitatori era spalancato. Chiacchiere cordiali si udivano.
Chi sarà mai, penso tra se e se il Gran Cancelliere... tutto questo baccano, dove saranno mai le vecchie guardie di una volta...
Ma quale sorpresa, non eran infatti imberbi guardie.
I colori dell'armatura del Principe brillavano nella sala... e la sua voce la riempiva, forte, sicura.
Se non avesse visto il pancione di Renee, fonte di calma...quella calma che solo una donna in attesa sa trasmettere, sarebbe stato preso dal panico.
Sistemò le vesti... un leggero tocco alla spada... E con il passo più sicuro che conosceva, si avvicinò ai convenuti.
Principe...
Gran Siniscalco
Gran Camerlengo,
Illustri ospiti.
I miei rispetti!

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Renee85
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeSab 12 Feb 2011 - 23:10

«E non ti hanno detto anche che non fa bene né a me né al bambino prendere simili spaventi?» Chiese Renèe voltandosi verso l’uomo con ancora una mano al petto, il suo cuore stava battendo più del normale, ma si chiese quanto fosse dovuto a quell’improvvisa apparizione e quanto all’essere stata scoperta in flagrante.

Aggrottò la fronte.
«Dai, solo un ultimo morso» Cercò di convincerlo allungando goffamente le mani verso la sua schiena per tentare di recuperare il pane.

«E’ lui che ha fame, non io» Si discolpò con tono innocente, sperando in quel modo di farsi restituire il cibo sottrattole. Ma nemmeno il più imbronciato e tenero degli sguardi riuscì a scalfire la risolutezza di suo marito.

Renèe allora sbuffò.
«E va bene, tienitelo pure..» Si arrese. «Tanto fra non molto verrà servito il pranzo» Aggiunse con un sorriso soddisfatto.

«Pensiamo ad altri affari importanti nel frattempo..» Si portò due dita al mento, divenendo silenziosa alcuni istanti. «Anselmo dovrebbe aver trovato mio fratello.. dunque l’ospite è stato accolto» Rifletté con tono appena mormorato. In quell’istante realizzò l’ideale vendetta da attuare su Robin, colpevole di averle sottratto il pane alle noci da sotto il naso.

«Ma certo!» Esclamò battendo istintivamente le mani l’una contro l’altra in un colpo secco. «Vieni con me» Disse decisa, prendendo sottobraccio il suo perplesso sposo che fece appena in tempo a posare il pane su uno dei tavoli della cucina, prima di essere trascinato in corridoio.

Renèe cominciò a condurlo in un’ala del Castello ben precisa, con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra, senza però fornirgli alcuna spiegazione precisa finché non furono ad un passo dalla Sala Ricevimenti.


«Devi sapere che quest’oggi è giunto un ospite straniero al Priorato, un tale Haghen. E noi adesso lo accoglieremo» Decretò decisa un attimo prima di battere le nocche della mano contro il duro legno, annunciando così la loro presenza a chi fosse già all’interno della stanza. Era consapevole di avere incastrato in pieno l’uomo che la stava accompagnando e questo le fece tornare il buon umore. Aprì la porta e scorse all’interno Pigreco con alcune delle guardie, dello straniero nessuna traccia.

Rafforzò allora la presa sul braccio di Robin e lo tirò all’interno nonostante le sue resistenze, sapeva che il suo avanzato stato interessante gli avrebbe impedito di compiere gesti bruschi per liberarsi.


«Fratello mio, buongiorno! Sei in ottima forma quest’oggi, vedo» Lo salutò divertita, mollando finalmente la presa sul Camerlengo per abbracciare Pigreco. Sino ad un attimo prima era di pessimo umore ed ora.. Doveva essere proprio impazzita, decise rassegnandosi.

«Ma non vedo il nostro ospite, dov’è?» Chiese guardandosi brevemente intorno, finché la voce ferma e sicura del Gran Cancelliere non la fece voltare nella sua direzione. Lo vide avanzare verso di loro.

«Salve Venerabile Fratello» Ricambiò il suo saluto Renèe. «L’ospite non si sa dove sia, eppure mi era stato riferito della sua presenza ai cancelli» Spiegò all'ignaro Pietro, lanciando uno sguardo enigmatico in direzione della guardia Anselmo, augurandosi di non aver fatto chiamare le Alte Cariche per nulla.
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeDom 13 Feb 2011 - 8:59

Haghen si era incamminato seguendo il perimetro delle mura, volgendo lo sguardo all'orizzonte ammirava il panorama che offriva quel luogo così affascinante e mistico.

Haghen finito il giro voltò l’ultimo angolo, più avanti fuori la grande porta del cancello vide alcune persone intente a conversare.

“Direi che cercano me”. Si disse il germanico.

Si avvicinò agli uomini, dalle vesti e dallo sguardo riconobbe subito il Principe Sovrano Maestro.

Haghen accennò un inchino col capo.

“Buongiorno, è un onore per me conoscervi. Il mio nome è Haghen, sono giunto qui dalla Germania. Il motivo della mia visita non è ne politico ne diplomatico. Vorrei solo conferire con il Principe Sovrano Maestro e il gran Siniscalco se possibile”

Disse con voce ferma e con il forte accento germanico che caratterizzava i suoi dialoghi..
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeDom 13 Feb 2011 - 14:12

Renèe osservò con curiosità l’uomo che disse di chiamarsi Haghen, mentre si presentava loro. Alle sue ultime parole, però, rimase perplessa alcuni istanti e tornò seria, scambiandosi poi sguardi significativi col fratello. Era chiaro che entrambi si stessero domandando il motivo di quella singolare richiesta.

La donna cercò nei volti delle altre due Alte Cariche presenti eventuali reazioni a quanto detto dallo straniero, quindi tornò a rivolgere la sua attenzione a Pigreco che semplicemente le annuì.

Si schiarì allora la voce, restando però sempre accanto al suo sposo, la cui presenza le trasmetteva sicurezza.

«Benvenuto al Priorato di Sion, Messer Haghen. Lasciate che mi presenti, prima che la vostra richiesta possa essere esaudita. Renèe Hohenstaufen di Svevia, Gran Siniscalco dell’Ordine» Si presentò, poi indicò gli altri uomini, ad uno ad uno. «Il Venerabile Gran Cancelliere, il Venerabile Gran Camerlengo e.. il Venerabile Principe Sovrano Maestro in persona» Spiegò, notando il modo in cui lo straniero guardava Pigreco, sembrava quasi averlo riconosciuto subito.

La grande curiosità che provava in quel momento per il loro ospite la spingeva a chiedere di più, avrebbe voluto conoscere subito il motivo di quella sua richiesta, sapere come fosse riuscito a trovare il Priorato, ma si trattenne. Se avesse voluto parlarne pubblicamente, lui stesso avrebbe fornito loro maggiori spiegazioni, si disse.


«Se volete seguirmi ora, Vi condurrò personalmente in una Sala in cui potrete conferire privatamente con le persone da Voi richieste» Gli disse, facendogli un cenno con la mano in direzione della porta d’uscita che li avrebbe condotti all’interno del Castello.

Con un ulteriore sguardo, chiese implicitamente al fratello di accompagnarli lungo il tragitto, non voleva restare sola con lo straniero. L’ultima sua attenzione la rivolse al marito, gli strinse saldamente la mano per un attimo, comunicandogli tacitamente di non preoccuparsi per lei.
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MessaggioTitolo: Re: Un lungo viaggio   Un lungo viaggio Icon_minitimeDom 13 Feb 2011 - 21:34

Pigreco discorreva con le guardie ed alcune inservienti che preparavano la sala ad accogliere gli Ospiti quando vide entrare la sorella con il cognato.

“Buongiorno a te, Renèe cara… sei radiosa oggi, evidentemente la dieta che stai seguendo inizia ad avere i suoi benefici effetti” disse il Maestro all’adorata sorella, sorridendo poichè era al corrente delle sue incursioni nelle cucine del Priorato.

“Buongiorno, Robin, siamo pronti ad accogliere assieme i nostri Ospiti, un buon modo per iniziare la giornata, non credete?”.

Fu mentre salutava Renèe e Robin che il Gran Cancelliere fece il suo ingresso nella sala. Ed immediatamente entrò l’Ospite, accompagnato da alcune guardie.
Pigreco ascoltò il suo dire ed annuì allo sguardo che il Gran Siniscalco gli rivolse con discrezione, tra loro non vi era bisogno di parole.
Quand’ella ebbe presentato se stessa e le Alte Cariche presenti all’Ospite, Pigreco si rivolse a lui con poche parole

“Siate il benvenuto, messer Haghen, spero possiate serbare un buon ricordo del vostro soggiorno in questa fortezza. Dal canto mio, farò il possibile affinchè ciò sia” quindi accolse l’invito di Renèe e li seguì verso il percorso che li avrebbe condotti alla Sala Asher.

Fu quando ebbero salito la seconda rampa di scale e svoltato diverse volte che Pigreco parlò ancora al suo Ospite

“mi scuso se da ora in avanti cammineremo nel buio più totale… ma per questioni di sicurezza vi sarà impedito di rammentare questo percorso, vogliate comprendere… le guardie che vi affiancano vi eviteranno qualsiasi incidente”.
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