Il ritorno di Shelene

Lia Amar fu avvertita dalla guardia di turno della presenza di una donna che non era sconosciuta a quelle mura, così visto l'arrivo di un nuovo ospite, colse l'occasione per rilassarsi un po' e fare una pausa. Seguì la guardia e nel tragitto pensava alla probabile donna che forse conosceva, giunta davanti al portone lei stessa lo aprì senza nemmeno guardare dallo spioncino, proprio per gustarsi la sorpresa. Con tutta la forza che aveva, spinse il portone e si ritrovò davanti la donna, era Shelene, Lia con grande stupore l'abbracciò senza tante parole, ma in quell'abbraccio ricordò tutti i magnifici quadri che aveva lei stessa fatto e che avevano deliziato gli occhi di tutti i fratelli del Priorato.

Era passato tanto tempo, Sheleneee, sono proprio felice di riverderti, vedo che sei in ottima forma, ma entra prima di tutto, che con questo freddo prendi qualche malanno.

Lia l'accolse e prendendola sottobraccio si diressero verso la sala degli ospiti, Ora ci prendiamo una bella tisana con qualche dolcetto e parliamo un po', credo che hai molte cose da raccontare. Vero?

Adelaide si commosse venendo Farmina venirle incontro come se il tempo non fosse passato.

Ora ci prendiamo una bella tisana con qualche dolcetto e parliamo un po', credo che hai molte cose da raccontare. Vero?

Adelaide sorrise mentre un velo di commozione le velò gli occhi, sorridendo disse:

"Cara Farmina, sono accadute così tante cose nella mia vita che non so proprio da dove cominciare. Ho attraversato dei periodi terribili, una serie di incomprensioni con alcuni miei concittadini e poi con la mia famiglia, I Guicciardini, mi hanno portato ad abbandonare il mio casato e la mia città natale. La crisi fu talmente forte e profonda che decisi di cambiare nome e divenni Adelaide. Fu in quel periodo che conobbi Alboino Boemondo degli Orsini Gravina conosciuto come Romolo e ne divenni la moglie. Poi il mio adorato Romolo morì e piombai in una depressione totale, passai mesi in un convento vicino a san Miniato, di quel periodo non ricordo molto... le suore mi davano degli infusi molto potenti e passavo le mie giornate sdraiata sul letto incapace di fare qualsiasi cosa. Provai a tornare alla vita, trasferendomi ad Orbetello, ma poco dopo rientrai in Convento.

Adelaide sospirò profondamente era talmente doloroso ripercorrere le vicende della sua vita, ma continuò..

Un giorno, decisi di ritornare alla vita attiva, non so bene per quale motivo ma d'improvviso volevo ancora vivere. Mi trasferii a Siena e li un giovane cavaliere prese a farmi la corte. Io vivevo nel ricordo del mio Romolo e non volevo un altro uomo vicino a me, ma d'improvviso un giorno scoppiò una passione profonda. Insomma adesso ho tre bei figlioli... tutto sarebbe stato perfetto se a Siena non ci fossero stati i Manonera. Sono al governo della Repubblica, ma io appena uscita dal convento non lo avevo capito, una sera mi avvicinò un cavaliere e mi chiese se volevo combattere i manonera, dissi di si e entrai in un esercito. Solo dopo qualche giorno capii che eravamo dei ribelli ma non volli ritirare la parola che avevo data e comunque l'Imperatore non si era ancora pronunciato apertamente sulla questione Senese. Dal momento che avevo capito la situazione, speravo che l'Imperatore vedendo dei cittadini onesti prendere le armi sarebbe in qualche modo intervenuto. Una sera eravamo alle porte di Siena, Lucapac sindaco di una città aveva alzato un esercito e il mio generale, Giordano Bruno, decise di attaccarlo. Fu una strage, morimmo quasi tutti noi dell'esercito ribelle e solo grazie ad Aristotele posso raccontarti quello che è accaduto.
La presa di posizione dell'imperatore arrivò dopo la strage, intimava all'esercito ribelle di deporre le armi e che non poteva tollerare il nostro operato.
Io ero e sono contro la Manonera, non contro l'impero. Se solo si fosse pronunciato prima, sarei sicuramente uscita dalle fila dell'esercito non per paura di una sua punizione, ma perché profondamente fedele all'Impero. Venni condannata, sei giorni di prigione e duecento ducati di multe oltre ai notevoli danni comportati dalla mia morte. Siena, la repubblica senese sta morendo, circa un terzo dei suoi abitanti si è trasferita e molti stanno vendendo i campi e preparano i bagagli. La Manonera dice che la Repubblica è più forte e più ricca, ma io vedo siena deserta, mercati spogli di merci e una atmosfera cupa e pesante aleggia sulla città.

Adelaide sospirò di nuovo, poi con un sorriso disse a Farmina

Ecco, cara Farmina, questa è tutta la vicenda della mia vita, questo è tutto quello che mi ha tenuto lontana da queste sale. Un giorno mentre parlavo ad un amico del Priorato di Sion, mi disse che Pigreco era ancora in vita, e quindi eccomi qui. Vorrei tanto salutarlo...

Lia ascoltò con grande attenzione le vicissitudini che si erano susseguite nella vita di Adelaide, da quando aveva lasciato il Castello fino a quel momento. Pensava che certe volte tagliare i ponti con il passato soltanto semplicemente cambiando qualcosa nella propria vita, anche superflua era giusta per continuare ad andare avanti e guardare verso un futuro migliore.

Cara Adelaide, ora è solo un ricordo il passato, le versò la tisana nella tazza e continuò la conversazione, certo essere succubi dei Manonera, non è il massimo delle aspettative, noi sai bene che siamo sempre schierati contro chiunque neghi il diritto alla vita in qualsiasi forma essa sia. So per sentito dire che sono molto potenti e che sono tanti i suoi seguaci e si trovano in ogni dove.

Lia si alzò dalla sedia e si diresse dalla guardia fuori la porta, esortandola a cercare il Principe,

Ora attendiamo il suo arrivo, potrai spiegare nei minimi particolari tutta questa storia.Lui è sempre assorto nelle sue letture, credo che sarà molto contento di vederti.

Lia nell’attesa del suo arrivo continuava a intrattenere la coraggiosa Dama.

La guardia lo raggiunse nel suo studio e lo informò che era desiderato in Sala di Ricevimento e Pigreco, richiuso il grosso tomo rilegato in cuoio che stava consultando, si alzò per raggiungere il Priore Farmina che lo faceva chiamare.

Il rumore della pioggia che da giorni tempestava il castello si univa a quello dei suoi passi sulla pietra fredda e il Principe amava quei suoni che gli ricordavano l'infanzia, quando, correndo, si nascondeva nelle sale più segrete del Tempio per fuggire, nel gioco, a sua sorella Renèe che per tacito accordo lo doveva trovare.

Pigreco giunse nella sala e vide che assieme a Farmina vi era una dama... la riconobbe subito, era Shelene.

"Sorella Shelene, bentornata!" le disse offrendosi a lei in un abbraccio fraterno e triplice
"La tua infinita assenza ci ha indotto a pensare le cose peggiori ma... vi vedo viva e in salute" fece una breve pausa fissando il suo sguardo in quello della donna
"siete pronta a riprendere la vostra attività nell'Ordine? Siete pronta, questa volta, a tener fede al vostro giuramento?" le disse senza distogliere lo sguardo e con una punta di severità nella voce.

Pigreco si pose in ascolto.

Adelaide sentì il rumore di passi provenire dal corridoio, li riconobbe immediatamente.
Il Principe la salutò con il triplice abbraccio del Priorato di Sion, Adelaide chiuse gli occhi per un attimo e il suo passato le attraversò la mente. Quando li riaprì, gli occhi del Gran Maestro erano fissi nei suoi e lei si senti attraversare da parte a parte.

"siete pronta a riprendere la vostra attività nell'Ordine? Siete pronta, questa volta, a tener fede al vostro giuramento?"

Adelaide deglutì e tenendo gli occhi bassi rispose scandendo le parole Ora mi chiamo Adelaide. Sono accadute così tante cose e così terribili per me che mi hanno fatto cambiare addirittura il mio nome. Ho voluto cancellare la mia vita passata perché ricordarla mi recava troppo dolore. Anche se non ho più frequentato queste sale, ho sempre vissuto in ogni momento secondo gli insegnamenti che ho ricevuto da voi. Mi spiace che abbia perso la via... ero giovane.... non vedevo altro che la mia città alla quale ero attaccatissima e poi anche la morte di mio marito è stata un colpo dal quale non credevo fosse possibile riprendermi. Perdonatemi non volevo tradire il mio giuramento, perdonatemi .... le tenebre mi hanno avvolto....

cosi dicendo Adelaide cadde in ginocchio ai piedi del Gran Maestro

Pigreco aiutò Adelaide ad alzarsi poi riprese a parlarle.

"Sorella... Adelaide, avrete modo di raccontarmi, se lo vorrete, ciò che vi è occorso. Naturalmente da voi ci aspetteremo molto, ma le porte del castello sono aperte per chi non ha rinnegato l'Ordine.
Avrete il grado di Apprendista e vi fornirò il permesso di alloggiare nella commenda della vostra città... con la speranza che possiate popolarla" sorrise.

"Il Priore Farmina vi fornirà tutto ciò di cui abbisognate e vi indicherà dove trovare le informazioni indispensabili alla vostra ripresa delle attività nell'Ordine.
Non deludete chi vi da fiducia..."

Lia aveva assistito alla scena e fino a quel momento non aveva mai visto nessuno prostrarsi ai piedi del Principe. Sgranò gli occhi, seguendo tutti i gesti dei due che erano davanti a lei. Il Principe fece rialzare Sorella Adelaide, ma era persa nei suoi pensieri e ritornò in sè quando senti pronunciare il suo nome.

Certamente Sorella Adelaide, puoi contate pure su di me per ogni dubbio, disse sorridendo alla dama.