Il Priorato di Sion
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Il Priorato di Sion

Gioco di Ruolo legato a Regni Rinascimentali
 
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 Una strana notte...

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Renee85
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Hania
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MessaggioTitolo: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMar 11 Gen 2011 - 13:41

In sella al suo destriero camminava da ore in quella sterminata foresta sentendosi infreddolita.Da un pezzo aveva perso l'orientamento e vagava senza una meta,poi la foresta si diradò e vide un castello ergersi sulla sommità di un'altura,isolato e tetro,dominava la vallata.
Una piccola strada si arrampicava lungo il crinale della collina ricoperta di piante spoglie e alte erbacce,formando un bivio sul sentiero da cui era venuta e che proseguiva attraverso la stretta valle.
La speranza di trovare un ricovero e magari del cibo la spronò ad avviarsi in direzione del severo castello e,con lo sguardo fisso sulla mole massiccia,ignota e familiare al tempo stesso,non fece caso ai rovi che la graffiarono,impigliandosi alle sue vesti,e con la brezza che le scompigliava i capelli e le accarezzava il viso,non si fermò.
Gettando indietro la testa amirò estasiata la bellezza delicata del cielo cosparso di stelle senza nemmeno una falce di luna a rischiararne la trasparenza spettrale.
Provò compassione per coloro che,inconsapevoli,trascorrevano le notti avvolti nella cieca oscurità del sonno e, la stanchezza che aveva provato prima la abbandonò non appena la miscela inebriante di luce stellare e aria notturna accese un fremito stimolante nelle sue vene mentre spronava Nice verso la collina.
In lontananza un gufo faceva sentire il suo richiamo,il vento sibillava una ninna nanna spettrale tra le foglie e,nel sottobosco un debole fruscio rivelò il rapido passaggio di qualche piccola creatura notturna.Quei rumori familiari la accompagnarono mentre percorreva il sentiero che conduceva al castello.
"Uuh..uuh..."La sfidò una voce spettrale sopra di lei facendola sobbalzare.Anastasia soffocò un grido quando si rese conto che era solo un gufo.Non si diceva forse che Gufi,gatti e pipistrelli fossero animali da compagnia delle streghe? E che celebrassero i loro sabba nella notte?...pensò...
"Smettila di essere così sciocca" si disse con tono imponente tra se e sè."Oramai non c'e persona istruita che creda ancora alle streghe"
Tutt'a un tratto però,a pochi passi dal castello,udì alle sue spalle dei lievi rumori a cui non era abituata a sentire durante le sue passeggiate notturne.Sentì Nice irrigidirsi,tese le orecchie...mentre lo sguardo scrutava furtivo ogni direzione.Tirò le briglie e fece arrestare il destriero.
Laggiù!Che cos'era?
Lo scricchiolio di un rametto che si spezzava sotto i piedi di qualcuno?
Il suono lieve di un respiro?
Era inseguita?Chi diavolo poteva essere?
La sua mente ancora una volta ricominciava a porsi domande e,subito il suo cuore aveva accellerato i battiti.Smontò dal cavallo e si mise a camminare cercando di capire se chi la seguiva fosse solo o meno,mentre ascoltava ogni minimo particolare.I nervi tesi,come quando ci si aspetta qualcosa di non piacevole all'improvviso.Strinse talmente forte le briglie nella mano che le unghie quasi si conficcarono nel palmo.Era pronta a montare in sella a Nice qualora ne avesse vuto bisogno.
"Certo che se sono dei briganti,stavolta sono nei guai,ma se chi mi segue è solo,di certo ha sbagliato persona..." pensò tra se e sè.
La donna non si sarebbe piegata facilmente al suo volere ed era stata addestrata per diffendersi...
Il Castello era a pochi passi da lei e in cuor suo sperò che ci fosse qualcuno in caso avesse avuto bisognio d'aiuto.Rallentò il passo mentre istintivamente posava la mano nell'elsa e,si preparò a girarsi di scatto per affrontare l'inseguitore.Chiunque fosse,si sarebbe pentito di averla seguita...
Aveva fatto solo pochi passi che dinnanzi a lei le si parò un'alta ombra,di consistenza terribilmente solida,torreggiare in mezzo al sentiero...
A quel punto,sapeva che non poteva tirarsi indietro...Con una mano che stringeva le briglie e l'altra sull'elsa cercò di non far trapelare il suo nervosismo e,respirando profondamente riuscì a mantenere la calma.Dopo qualche attimo di esitazione assunse un'aria impassibile,il capo eretto e lo sgurdo fisso davanti a sè... "Affronta impavida il tuo avversario e non lasciare mai trapelare i tuoi sentimenti" si disse mentalmente ricordando le parole dell'uomo che l'aveva addestrata,mentre il sangue prese a pulsarle nelle vene infondendole una nuova detterminazione.
Che cosa volete?disse con voce ferma rivolgendosi all'uomo che le stava davanti...

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Pigreco
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Pigreco


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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMar 11 Gen 2011 - 14:40

In piena notte, Pigreco si svegliò.

Era sempre stato un prigioniero ribelle per Morfeo ed il silenzio e l’oscurità gli permettevano da sempre, fin dai primi anni della sua vita, di esplorare i meandri più nascosti della sua anima.

Non vi era la luna, quella notte, a contrastare la luminosità delle stelle… “la condizione migliore per Rocuronio” pensò Pigreco udendo in lontananza il bubolare del suo gufo.

Si affacciò alla grande finestra della sua camera e l’aria fredda di gennaio lo schiaffeggiò mentre egli godeva della musica prodotta dalla foresta che circondava il castello del Priorato. Un incessante brulicare di vita, segno manifesto della potenza dell’Altissimo.

Il pensiero del Sovrano Maestro si rivolse ai Fratelli che probabilmente sfruttavano quelle ultime notti di quiete per recuperare ogni energia impiegata, durante il giorno, nell’allenamento alle armi.
Attendeva paziente che i panettieri si mettessero al lavoro, il loro sacrificio notturno avrebbe permesso a tutti di poter assaporare il pane caldo, la mattina seguente.

Con questi pensieri Pigreco richiuse la finestra, sedette alla scrivania e, presa una grande pergamena, iniziò a tracciare su di essa una mappa…
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Guardia
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeVen 14 Gen 2011 - 13:20

Che cosa volete?disse con voce ferma rivolgendosi all'uomo che le stava davanti...

L'immagine dell'uomo era nascosta dal buio, dai rami che facevano solo scorgere la sua robustezza.
"Chi siete Voi?".Disse una voce austera e ferma, non prometteva nulla di buono, ma faceva soltanto salire l'adrenalina in corpo.
L'uomo si avvicinò sempre di più, a passi lenti con in mano una spada e lo sguardo fisso sul suo avversario..una donna, ma una donna troppo spavalda che non faceva presagire visite di piacere.
I passi dell'uomo erano come massi di marmo, sembrava quasi tremare la terra sotto i piedi, la spada ondeggiava nella paura di sferrare colpi.
Lei ferma davanti a lui aveva il respiro affannato, musica per le orecchie della Guardia..
"Smettete, di far finta di avere paura, cosa fate voi qui? Per quale motivo vi aggirate per queste terre?".
L'aria sospettosa, domande e punti sospesi..
"State facendo un sopralluogo per un attacco?".
Ormai la donna non aveva più scampo, uno di fronte all'altro, l'uomo con grande agilità e destrezza la prese per un braccio gettando con l'altra mano la spada a terra, afferrò in pochi secondi l'altro braccio, le urla di paura della donna erano sempre più forti.."Sono una guardia del Castello, non mi fate paura Madame, ora ve la vedrete con i Venerabili all'interno del Priorato, così parlarete come si deve e risponderete a loro delle vostre intenzioni". Mentre parlava, allacciava con una cordina le mani incrociate, ferme dietro la schiena. Nonostante fosse una donna e forse una brutta visita, la guardia nei suoi modi non fu mai brusco, ma le sue mani e gesti erano tutti calibrati, una forza leggera, quasi carezze.."In fondo siete sempre una donna ed io non le maltratto, Madame".
La guardò negli occhi e..

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Hania
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeVen 14 Gen 2011 - 19:03

Quella guardia cominciava ad irritarla...
Troppe domande e lei non aveva nessuna intenzione di dare spiegazioni in merito.L'uomo la sbirciò con i suoi occhi chiusi a fessura come a scrutare ogni suo minimo movimento,ogni suo pensiero,come a voler entrare nella sua anima,mentre gradualmente un passo dopo l'altro si avvicinava a lei.
A denti stretti e senza aumentare il tono di voce la guardia pronunciava frasi con rabbia,come se lei avesse comesso chissà quale reato.
Inerme controllava ogni suo minimo movimento per cercare il suo punto debole,spostava i suoi grandi occhi nella direzione della figura massiccia che le stava troppo vicino per i suoi gusti,e mentre meditava,improvvisamente l'uomo si scagliava contro di lei con una tale rabbia e ferocia che non ebbe il tempo di reagire...
Involontarie furuno le sue urla,non era avezza a questo tipo di diffusione vocale,preferiva tenere le labbra serrate e dimostrare le sue reazioni con i fatti.
Ma quest'uomo sconosciuto l'aveva presa slealmente confondendola con un'infinità di domande...E la faceva partecipe del fatto che era una guardia del Priorato...
"Ecco" si disse,"quel castello che distanziava pochi passi da loro era il Priorato di Sion,quello di cui tanto aveva sentito parlare ma che mai aveva avuto l'occasione di visitare..."
Si rese conto che tutt'intorno vi era un gran silenzio,come se gli abitanti notturni che popolavano quei luoghi stessero controllando ciò che stava accadendo.
L'uomo blocandona con abilità le portò le braccia dietro la schiena immobilizzandogliele con una corda.La stinse così forte che sentì la sua pelle delicata cedere sotto la stretta quasi sicuramente lacerandola.
Lasciandola le si parò davanti dicendole che lui non maltrattava le Dame...
Fù in quel momento che Anastasia sentì il sangue scorrerle sempre più freneticamente nelle vene,chinò il capo per poi sollevarlo lentamente quel tanto giusto per vedere bene il suo aguzzino negli occhi.Solo che quelli della dama brillavano tanta era la rabbia che serbava dentro di sè.L'uomo la prese per un braccio senza misurare la sua forza e a strattoni la trascinava con sè...
Messer...o chi diavolo siete!Disse a denti stretti misurando il tono di voce.
Questi vostri gesti nei confronti di una Dama dimostrano che in fondo siete un rude e un villano!
Queste furuno le uniche parole che la donna proferì;le aveva pronunciate con una tale rabbia che notò lo sgurdo accigliato dell'uomo...che avesse trovato il suo punto debole?Pensò...
E mentre tratteneva un ghigno si limitava a seguirlo sperando che gli abitanti del castello non fossero così poco propensi alle buone maniere come lui...




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Guardia
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeSab 15 Gen 2011 - 8:53

La guardia teneva ben stretta a sè la donna, non aveva risposto, a quelle provocazioni non avrebbe ceduto.
La strattonava mentre lei puntava i piedi in segno di resistenza -Avete così paura di parlare con chi di dovere? Eppure non mi sembrate una donna così debole di cuore-
La guardia fece una risata, mostrando il dente nero che era cariato da molto tempo, la sua dentatura non era delle migliori, e lo si poteva sentire dal suo alito, sapeva di marcio. D'altronde per quel lavoro andava bene il suo aspetto rude e si, anche villano.
Entrati nel Castello, l'uomo la portò direttamente nella Sala ospiti - Entrate e vi slego-
La giovane impavida sembrava essersi calmata, l'uomo tolse la cordina con un sol gesto - Ora arriverà qualcuno a portarvi un pasto caldo e del vino-.Il fuoco scoppiettava e la sua ombra riflessa sul pavimento lo faceva sembrare Maciste. Con molta calma e tranquillità, si voltò dando le spalle alla donna, e uscendo continuò il suo discorso - Cosa credete.. che qui ci sono persone dai modi poco aggraziati? Lascerò la porta aperta così qualcuno vi vedrà-. Girò l'angolo e tornò al suo duro lavoro.
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Guardia
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeSab 15 Gen 2011 - 9:07

Sembrava averla abbandonata, lei era così tranquilla, l'uomo la scrutava a sua insaputa, non avrebbe mai lasciato un brigante da solo vagare per il Priorato. Così insieme ad un'altra guardia, fecero il picchetto.
La porta aperta e ai lati, nascosti dietro i muri, i due uomini non avrebbero fatto scappare nessuno.
Nessuno sarebbe uscito di lì senza il consenso di un Venerabile.
Aspettarono pazientemente ordini tra occhiate fugaci.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeSab 15 Gen 2011 - 17:45

Le guardie che piantonavano l’ingresso principale del palazzo si lanciarono vicendevolmente un’occhiata incuriosita e perplessa. Poi una di esse fece cenno ad un compagno con la testa. Era necessario andare a chiamare qualcuno per risolvere quella faccenda.

Il soldato si affrettò ad entrare nel castello abbandonando il gelo invernale, per avvisare e riferire ciò che aveva appena visto.

Quando in uno dei corridoi incrociò Robin, odiò la sua cattiva sorte ma ugualmente si avvicinò a lui «Venerabile Gran Camerlengo.. ehm..» si bloccò non riuscendo a trovare le parole adatte mentre l’uomo lo scrutava immobile, in attesa di ascoltare le sue parole.

«Eugenio ha portato una donna al Castello, l’aveva legata e forse ferita» spiegò tutto d’un fiato.

«A quanto pare ci risiamo, ho sempre detto che non era una buona idea lasciarlo vagare attorno al Castello.» fece Robin accigliato.

«Va a cercare il Gran Siniscalco e dille che la attendo in sala ricevimenti. Adesso vai, me ne occupo io» lo congedò incamminandosi per ricevere l’ospite e spiegare il malinteso.

Raggiunse la porta della Sala e fece un profondo respiro prima di entrare, trattenendo per un istante il fiato.

Interagire non era certo la cosa che gli veniva meglio o che preferiva fare, ma faceva parte dei suoi doveri e per quella volta non poteva sottrarsi.

«Buona sera Madama.. sono Robin Wallace, Gran Camerlengo del Priorato di Sion. Vi do il mio benvenuto al Castello e Vi porgo le mie scuse per l’inconveniente. L’uomo che vi ha condotta qui è solo un vagabondo che gira da queste parti. Lui è convinto di essere una guardia dell’Ordine e noi.. ormai glielo lasciamo credere»
Spiegò roteando il dito all’altezza della testa, alludendo alla sua parziale sanità mentale.

«Ma naturalmente non è così. Scegliamo con accortezza i nostri membri» tentò in vano di apparire simpatico, consapevole che probabilmente il suo era stato solo un goffo tentativo.

Ad ogni modo, abbozzò un sorriso per tentare di dare forza a quella sua prova mal riuscita.

«Spero che non Vi abbia arrecato danni e che vogliate dimenticare questo spiacevole inconveniente e beneficiare dell’accoglienza che il Priorato di Sion è lieto di offrirvi.» continuò gentilmente.

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Hania
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeDom 16 Gen 2011 - 19:03

La guardia la portò dentro il castello sempre stratonandola ad ogni passo e,una volta slegata la lasciò sola.Aveva una gran voglia di prenderlo a schiaffi,ma questi gesti,non le si addicevano e si limitò a serrare le labbra senza proferir verbo guardando l'uomo che si accomiatava con fare accigliato...

Il fuoco scopiettava nel grande camino creando insolite ombre sui muri ricoperti di arazzi che raffiguravano scene di caccia e di corna di cervo.Pesanti tende color porpora coprivano le grandi finestre a volta e un imponente tavolo posto dinnanzi ad una di esse,non chè la più grande tra tutte,padroneggiava sull'ntera sala.In un altro angolo della stanza vi erano dei sofà accompagnati a delle poltrone,tutti avevano la copertura dello stesso colore delle tende,ma con una leggera differenza,avevano degli arabeschi color oro.
Mentre osservava ogni minimo particolare,si massaggiava i polsi rendendosi conto che il dolore aumentava.Nel fratempo cercava di far svanire la sua rabbia compiendo profondi respiri e,attendendo qualcuno con cui parlare per chiarire la sua posizione...Non era una ladra nè tantomeno una brigante e,ciò che aveva asserito quella guardia,l'aveva profondamente ferita...ferita dentro l'anima...
Sospirò e in quel preciso istante una voce alle sua spalle la destò dai suoi pensieri.Compì una riverenza all'uomo che a grandi passi si era avvicinato a lei e,ascoltò attenta e un pò accigliata le sue parole.
Buonasera a Voi Messer Robin Wallace,Gran Camerlengo del priorato di Sion...
Chinò leggermente il capo
Sono Anastasia Duodo,Signora di Villanova.
Fece una brave pausa
Se quanto dite corrisponde a verità e,son certa che sia così,Voi Messer non dovete scusarVi.Solo,dovreste fare più attenzione agli uomini che mandate in perlustrazione...sia che essi siano sani di mente,sia che non lo siano.E' inaudito che una guardia si scagli con tale ferocia su una donna.
Scusate l'ardire Messer Robin;ma quanto accaduto,non Vi nego che mi duole.
Le ferite causate dalla corda presto passeranno...Ma mai in vita mia son stata trattata come una...una che,ha intenzione di assaltare il Vostro Castello

Scosse il capo con un sorriso ironico dipinto sulle labbra,lei...che cercava in ogni maniera di essere d'aiuto era passata per una cospiratrice...trattenne una risata,poi riprese.
Dimenticherò...presto sarà un ricordo lontano,non è mia abitudine portare rancore.
Ma se mai dovessi trovarmi nuovamente dinnanzi al vostro Castello,spero vivamente che non si ripeta quanto accaduto.

Guardò l'uomo che le stava davanti e sorrise.
Sarò ben lieta di accettare la Vostra accogliena Messer,l'ora per far rientro alla mia residenza è tarda e,non vorrei che il Vostro "Vagabondo" non tenti nuovamente di aggredirmi...
Il suo viso lentamente andava rilassandosi,così come anche i suoi nervi messi a dura prova.
Sorrise all'uomo e attese...
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeDom 16 Gen 2011 - 20:51

Robin ascoltò le parole della Dama con attenzione e quando ella ebbe finito era decisamente accigliato.

«E’ un piacere conoscerVi, Madama.. scusatemi un istante, darò disposizioni affinchè Vi preparino un alloggio per la notte» disse prima di allontanarsi da lei e raggiungere una delle guardie che controllavano la sala.

«Avvisate i cucinieri, che accendano i fuochi e preparino qualcosa per la nostra ospite. Fate inoltre preparare una camera e soprattutto, fate arrestare quel folle e che nessuno si metta in mezzo questa volta» disse con un tono che non ammetteva repliche.

Tornò dentro la stanza e raggiunse nuovamente la dama «Forse prima non sono stato chiaro. Quell’uomo non è una guardia del Castello, non è un membro del Priorato e non ha nulla a che fare con noi. Non è stato cacciato dai nostri territori solo perché ha beneficiato della pietà che gli è stata accordata dall’Ordine. Prima di oggi non aveva mai osato interferire o infastidire alcuno.

Verranno presi provvedimenti e, dal canto mio, spero venga definitivamente allontanato dai possedimenti del Priorato di Sion.»
spiegò nuovamente, chiedendosi che fine avesse fatto la guardia che aveva mandato a chiamare il Gran Siniscalco.

Non era una cosa che gli si addiceva molto avere a che fare con coloro che giungevano al Castello.

Poi le porte si aprirono e un inserviente portò loro del vino e qualcosa da mangiare per la dama.

«Prego, accomodatevi e servitevi pure. Posso chiederVi come mai Vi aggiravate nei pressi del castello? Vi siete forse persa o eravate proprio alla ricerca di questo maniero?»
domandò spostando una sedia, facendo e cenno alla donna di sedersi.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeDom 16 Gen 2011 - 23:10

Un ritmico cigolio era l’unico suono della stanza che faceva da compagnia a Renèe durante la lettura del suo libro. Era chiusa nel suo studio, seduta accanto al fuoco del camino, su una sedia a dondolo che Robin aveva costruito per lei affinché si affaticasse il meno possibile in quegli ultimi mesi che la separavano dal parto.

Assorta nella sua lettura con una mano posata sotto il suo ventre prominente, sussultò quando udì bussare alla porta, quel continuo oscillare la stava lentamente trascinando nel mondo di Morfeo, odiava quell’aspetto della gravidanza.


«Avanti» Esclamò sistemandosi alla meglio, vedendo una guardia entrare nell’ufficio e salutarla militarmente.

«Venerabile Gran Siniscalco, scusate il disturbo» Esordì imbarazzato, osservandola quel minuto di troppo che la infastidì leggermente. Non le piaceva essere fissata. «Il Venerabile Gran Camerlengo Vi manda a chiamare, siete attesa nella sala dei ricevimenti»

Quelle parole sorpresero non poco Renèe, cosa mai poteva farci lì Robin? Di solito si teneva ben alla larga da quella sala, per evitare di ritrovarsi ad accogliere gli ospiti che spesso erano in visita al Castello. Non facevano proprio parte di lui certe cerimonie.

«Vi ha anche spiegato il motivo?» S’informò la donna, restando ancora sulla sedia a dondolo, questa volta non in movimento.

«No, Gran Siniscalco ma..» Tentennò, proseguendo poi in imbarazzo. «Eugenio ne ha combinata un’altra delle sue e questa volta ha condotto con sé una donna, dopo una sua presunta perlustrazione» Spiegò mortificato.

«E nessuno era con lui a vigilare che non compiesse azioni inappropriate?» Insisté la donna, preoccupata al pensiero di come avesse potuto trattare la viandante. Il capo chino della guardia fu un’eloquente risposta, per quanto egli non avesse proferito ulteriori parole. Renèe sospirò e chiuse il libro, poggiandolo su un tavolino accanto a sé. «Non andava lasciato solo» Ammonì l’uomo dinnanzi a sé, mentre con un leggero sforzo si alzava dalla sedia.

«Andate pure, Vi ringrazio» Lo congedò una volta che fu stabile in piedi. Non appena fu sola scosse il capo, era certa che questa volta non gliel’avrebbero fatta passare liscia, considerando il Venerabile in cui si era malauguratamente imbattuto.

Lasciò il suo ufficio dopo aver recuperato una mantella che la tenesse al caldo e col passo più svelto che potesse sostenere date le sue condizioni, si diresse nei freddi piani inferiori del Castello, giungendo dopo svariati minuti presso la sala in cui era attesa. Notò un certo trambusto fra le guardie e scosse nuovamente il capo in segno di disapprovazione, poi bussò, facendo il suo ingresso nella stanza.
Vide il suo sposo accorgersi di lei e rivolgerle un sorriso tirato, piuttosto adombrato in viso, ne intuì il motivo.


«Mi avevi fatta chiamare? Perdona il ritardo» Esordì, notando poi una donna in sua compagnia. Sul tavolo, diverse vettovaglie necessarie al suo ristoro. Si avvicinò a lei e le sorrise presentandosi.

«Benvenuta al Priorato di Sion, Madama. Il mio nome è Renèe Hohenstaufen di Svevia. Sono il Siniscalco dell’Ordine e Vi prego di perdonare qualsiasi trattamento sconsiderato possa esservi stato riservato dall’uomo che Vi ha condotta sin qui» Disse con espressione di rammarico in viso. «Vi ha forse importunata? Siete ferita?» Le chiese in tono serio, lasciando che l’istinto da medico prendesse il sopravvento su di lei. Lanciò poi uno sguardo d’intesa al compagno, avvicinandosi a lui. «Hai fatto un ottimo lavoro» Gli sussurrò rassicurandolo con un sorriso, alludendo al modo in cui si era occupato dell’accoglienza della loro ospite.
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Hania
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeLun 17 Gen 2011 - 18:57

Ascoltava in silenzio le sue parole,in fondo era dispiacciuta per quanto accaduto e non era stata sua intenzione mettere l'uomo che l'aveva portata al castello nei guai,ma in fondo era stato lui ad agredirla,lei di certo non avrebbe più interferito,non era di sua competenza...
Un'inserviente entrò nella stanza destando la curiosità d Anastasia osservando quanto facesse,sempre ascoltando l'uomo che le poneva una domanda ben precisa e che la fece girare verso di lui con uno scatto della testa per guardarlo dritto negli occhi."Già" si disse mentalmente.
"Quale era il reale motivo della sua visita?Tanti erano i motivi..."
Aveva una gran voglia di salutare l'uomo a cui era profondamente legata,sperando non fosse già partito,aveva una gran voglia di seguirlo,come forte era il desiderio di poter esser d'aiuto ai meno fortunati...
Aveva l'abitudine di esprimere i suoi pensieri,quindi fece un gran respiro e si accomodò nella sedia che gentilmente il Gran Camerlengo aveva scostato per farla accomodare.
Chinò il capo in segno di ringraziamento e si accomodò.
Per alcuni istanti stette in silenzio...
Vedete Esordì
Amo passeggiare durante la notte per godere delle meraviglie che mi circondano in assoluta fusione con i sensi,amo catapultarmi in un mondo tutto mio e,solo la notte mi permette tutto ciò.Mentre passeggiavo non mi è stato possibile non pensare al mio fidanzato.Il mio più grande desiderio è di stare sempre al suo fianco,seguirlo in ogni angolo dei Regni...
Sospirò mentre la sua mente la portava accanto all'uomo che tanto amava.
Ma non solo... Continuò...
Ho tanto sentito parlare del Vostro ordine e,sarebbe un mio gran desiderio poter essere d'aiuto...portare anche solo un supporto morale...Ecco perchè mentre passeggiavo ho cercato invano il Vostro Castello.Non ero a conoscenza della strada per arrivare quì,finchè...Fece una pausa,sospirò e proseguì...
Beh!Credo che siate conoscenza come termina il resto della storia...
Tacque non appena vide una donna entrare e avvicinarsi con fare agraziato e un pò lento vista la sua condizione.
Subito,si alzò e fece una riverenza ascoltando le sue parole.
Il piacere è mio Miledy,sono Anastasia Duodo,Signora di Villanova.
Non dovete scusarvi Mia Signora,quanto accaduto è solo un vago ricordo,come dicevo al Gran Camerlengo,le ferite presto passeranno.
E Vi ringrazio ancora per l'ospitalità...

Attese che la donna le desse il consenso di potersi accomodare e sperò che anche lei le facesse altretanto...
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Guardia
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeLun 17 Gen 2011 - 20:26

La guardia, non si dava pace, era felice per il lavoro svolto, per una volta si era reso utile.
Soddisfatto ma sempre con quell'aria rozza, tornò all'interno del Castello, voleva vedere se davvero era
tutto come aveva immaginato, vedere quella donna soffrire sotto lo sguardo minaccioso del Principe, che con la spada la punzecchiava, e lei a terra dolorante implorare la sua grazia. Dritto e grosso come un armadio, si era appoggiato ad una delle colonne del porticato, sognando ad occhi aperti. Un grande banchetto, donne che gli facevano riverenze, applausi, cibo a volontà, una torta a strati ricoperta di mandorle, in suo onore. Ed infine la promozione a capo guardia del Priorato di Sion, Il principe che lo incoronava, una medaglia in regalo e la miglior stanza del Castello con vista panoramica sui vigneti che contornavano la collina. Il vino la sua passione.
Ma i sogni durano poco..Ahimè..e fu distrutto in un lampo...
Eugenio, era un uomo buono, da piccolo era stato abbandonato proprio nei pressi di quelle terre, purtroppo la febbre alta e le convulsioni avevano portato in una creaturina quale era, un po' di ritardo mentale. Il suo sogno era diventare un Cavaliere, vestire quei panni e voleva più di ogni altra cosa al mondo una famiglia. Quel posto di guardia, e guardia quale si professava, era tutto ciò a cui aspirava. Era talmente convinto che credeva di esserlo davvero e vedeva il nemico in qualunque persona si avvicinasse a quelle mura.
Si avvicinò alla porta della Sala e udì la voce del Gran Siniscalco, nonchè la Sorella del Principe e se lei diceva una cosa, suo fratello anche, era di quella idea..
"...Vi prego di perdonare qualsiasi trattamento sconsiderato possa esservi stato riservato dall’uomo che Vi ha condotta sin qui". Gli occhi arroventati, la vena pulsava e il viso a poco a poco rosso "Io un trattamento sconsiderato?"Urlò a gran voce, era lì in un balzo, davanti alle due donne e al Gran Camerlengo.
"Cosa ho fatto iooooooooo? Ditemelo, questa donna è un brigante"
Le terminologie che aveva imparato, era grazie al suo origliare qualsiasi cosa accadesse in Priorato. E aveva potuto ascoltare, parlare molti uomini dotti, che avevano varcato la grande porta, conosceva tutti i segreti, le porte nascoste dove poter passare e scattagliolare per i sotteranei senza essere mai visto. I Fratelli erano abituati ad averlo intorno e lui nonostante qualche brutto vizio era una persona totalmente innocua.
Urlava come un pazzo, stava passando per un orco, lui che era così convinto di essere un Gran Cavaliere..
"Non farei mai del male ad una donna, cosa dite Gran Siniscalco? siete spregevole se pensate questo di me".
Iniziò a sbattere la porta, con la gran forza il tavolino accanto ad essa cadde a terra, impaurendo la dolce donna in attesa. L'uomo furibondo uscì di lì, urlando parole senza senso in dialetto veneziano.


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Renee85
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeLun 17 Gen 2011 - 21:59

«Vi prego, accomodateVi» Disse Renèe indicando alla donna la sedia su cui era seduta sino al momento del suo ingresso. «E perdonate se ho interrotto la vostra conversazione» Aggiunse guardando prima l’una e poi l’altro, lasciando che il suo sposo l’aiutasse ad accomodarsi a sua volta sulla sedia adiacente alla sua.

«Avete detto Duodo..» Rifletté a voce alta, poi le giunse l’illuminazione. «Non sarete forse parente del nostro Venerabile Gran Marescalco, Teodoro?» Chiese incuriosita.

Ma non fece in tempo a ricevere una risposta che un improvviso frastuono rimbombò nella sala facendola sobbalzare ed un uomo, all’apparenza una guardia, irruppe all’interno iracondo.. Eugenio.

Quell’uomo che le aveva sempre suscitato pietà, era ora dinnanzi a loro, urlandole contro frasi prive di molto senso e dando della brigante alla loro ospite, la rabbia che stava manifestando senza alcun controllo la spaventò. Afferrò d’istinto la manica di Robin, come a volersi difendere da quella furia improvvisa che sembrava avercela con lei. Ma non era della sua incolumità che temeva.. si portò infatti una mano al ventre e lanciò uno sguardo preoccupato alla loro ospite, sperando non venisse sfiorata da Eugenio.

Fortunatamente, però, così come era arrivato lo vide sparire oltre la porta. Renèe trasse un sospiro di sollievo e guardò perplessa il suo compagno.


«Per l’Altissimo, Robin, che qualcuno lo faccia rinchiudere! E’ completamente uscito di senno!» Esclamò portandosi l’altra mano al petto, sentendo il suo cuore battere all’impazzata. Provò a calmarsi o, quanto meno, a rassicurare la donna in loro compagnia, non stavano certamente facendo una gran figura ai suoi occhi.

«Vi chiedo scusa Milady, non era mai capitata una cosa simile» Affermò rammaricata. «Mi chiedo come sia possibile che le guardie non riescano a trattenerlo, mio fratello s’infurierà quando saprà cos’è successo» Scosse il capo.

«Ma badiamo alle questioni più importanti.. dicevamo?» Chiese ad entrambi, avendo dimenticato di cosa stavano discutendo a causa della confusione creatasi nella sala. Si domandò il motivo che aveva condotto la donna sino al Castello, ma fu certa che Robin avesse già provveduto ad informarsi ed a farle preparare un adeguato alloggio.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeLun 17 Gen 2011 - 22:20

Robin rimase immobile guardando con disprezzo quello spettacolo impietoso che l’uomo stava offrendo loro.

Quando però Eugenio si rivolse alla compagna, facendo un passo di troppo verso di lei, si frappose tra loro, pronto a colpire quell’uomo che lui non avrebbe mai lasciato vivere nei territori del Priorato.

Nonostante solitamente fosse innocuo e pacifico infatti, altrettanto di sovente era ubriaco ed aveva reazioni esagerate.

Sentire la compagna aggrapparsi alla sua manica spaventata, fu troppo per lui.

Non appena Eugenio uscì dalla sala, si assicurò velocemente che Renèe stesse bene e, dopo essersi scusato con entrambe le donne, partì all’inseguimento dell’uomo nonostante la sua sposa avesse ripreso la conversazione.

Raggiunto il corridoio, non riuscì però a scorgere la figura di Eugenio ma sentì le sue urla riecheggiare tra le pareti del Castello. Seguì quella voce gracchiante e fastidiosamente alta e quando lo scorse, accelerò il passo e si lanciò su di lui atterrandolo e bloccandogli le braccia dietro la schiena con una mossa fulminea.

«Questa volta ti sei messo nei guai e difficilmente la passerai liscia» disse rivolto all’uomo che si dimenava sotto di lui «Guardie!» chiamò a gran voce per attirare l’attenzione dei soldati che stavano cercando Eugenio e che sicuramente erano nei paraggi.

Pochi istanti dopo, infatti, giunsero e presero in consegna il folle che si dimenava sempre di più.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMar 18 Gen 2011 - 13:22

"Io sono una guardiaaaa...iooooooooooo", parole pronunciate con difficoltà, con la faccia spiaccicata a terra, sotto la pressione
dello stivale del Gran Camerlengo, senza pietà spingeva sul volto ormai sanguinante. Le mani dietro la schiena tenute con forza e il suo corpo totalmente sdraiato con le gambe larghe, un corpo ormai quasi esanime.
La colluttazione era durata poco, il Cavaliere Robin, era davvero allenato in combattimento corpo a corpo ed Eugenio non aveva quella scaltrezza fisica degna del suo avversario. Il Gran Camerlengo urlava alle guardie di accorrere, al cenno della sua voce subito si schierarono, intorno al povero uomo, sei guardie con la punta delle loro spade dirette verso quel corpo. "Lasciatemiiiiiiiiiii...brutiiiii...cattivii..mi fate schifooo".
Ormai preso dall'agitazione e dalla collera aveva solo la voce, l'unica arma che poco importava al Venerabile.
Il Cavaliere lo guardò con disprezzo, mentre le guardie lo portavano fuori dal Castello. Loro sapevano come impaurirlo. Uno spintone e fuori dal portone principale, una delle guardie si avvicinò e gli disse in tono minaccioso " non farti più vedere, la prossima volta sarai un uomo morto, appena il Principe saprà quello che hai fatto, vattene e prendi questi ducati".
Buttato a terra un sacchetto, con un po' di ducati, Eugenio che aveva paura del Principe Maestro Pigreco, prese i soldi e di corsa scappò per il bosco, non facendo più ritorno alla collina.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMar 18 Gen 2011 - 13:51

La sua mente turbinò di pensieri al solo udire quel nome...Teodoro...ma non potè dar risposta perchè in men che non si dica una furia si stava scagliando contro loro a gran voce."Ancora quest'uomo" pensò tra se e sè guardandolo dritto negli occhi.Ancora le puntava il dito contro asserendo che lei fosse una brigante...Quelle parole furono come schegge di vetro acuminato che le trafiggevano il cuore.Quell'uomo grondava disgusto da ogni poro,torreggiando su di lei come un'avvoltoio nero.Continuava a fissarla come se con il solo potere della sua furia potesse annientarla.
Anastasia fece un passo indietro e istintivamente il suo sguardo si posò sulla donna che le stava accanto,pensando al suo stato.Fù in quel momento che sentì il cuore eccheggiare vecchi ricordi infantili,come se avesse tempo addietro avuto a che fare con lui.La sua ira le fece pulsare incessantemente il sangue nelle vene.Sebbene non fosse venuta al castello per combattere,l'istinto la portò a sguainare la spada,ma l'uomo che con gli occhi gonfi di sangue la guardava girò sui tacchi andando via.Ostentando una compostezza che le era stata inculcata fin dall'infanzia,tornò a infilare la spada nel suo fodero...
La scena del quale era stata spettatitrice non le fù di gradimento,in qualche modo si sentiva in colpa.Avrebbe potuto avvisare del suo desiderio di fare una visita al Priorato,probabilmente tutto ciò non sarebbe accaduto.Fu arduo calmare i suoi nervi ancora una volta,ma la dama che le stava accanto certo aveva bisogno di tranquillità,indi sospirò profondamente e la guardò sorridendo mentre la donna si scusava...
Miledy,non preoccupatevi per mè.E' il vostro stato che ora mi pone ansia.Io stò bene,ma Voi...Voi non dovreste assistere a scene scabrose come questa,dovete pensare alla creatura che portate in grembo.
Di sse sorridendo e cercando di apparire serena.Scostò una sedia e lapregò di accomodarsi.Quello era uno di queimomenti in cui il suo istinto materno prendeva il sopravento.Pensò a sua figlia...se mai le dovesse capitare una simil scena dinnanzi ai suoi occhi,sarebbe stata in grado di uccidere l'avventore...Scacciò quei pensieri portando la sua attenzione alla donna e,per far sì che entrambe dimenticassero l'accaduto rispose alla sua domanda.
Mi avete chiesto se sono parente del Vostro Venerabile Gran Marescalco, Teodoro
Sorrise alla donna sentendo le sue guance imporporarsi.
Come era possibile che ancora,dopo anni,solo il pensiero dell'uomo che amava la feceva arrossire così visibilmente?Volse lo sguardo attorno all'enorme salone.Fatta eccezione per il fuoco che ardeva nel camino,era completamente deserto.Volse nuovamente lo sguardo verso la donna e sorridendole disse...
Si Miledy,sono parente di Teodoro...A dire il vero...sono la sua futura sposa...

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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMar 18 Gen 2011 - 17:08

Dopo aver consegnato Eugenio alle guardie affinchè lo arrestassero, Robin ritornò di corsa verso la sala dei ricevimenti per sincerarsi delle condizioni delle due donne.

Era preoccupato soprattutto per Renèe, non era da lei dimostrare di avere paura quando non erano soli e il gesto di poco prima gli aveva fatto capire quanto realmente si fosse spaventata per la reazione di quel folle.

Si augurò che questa volta il Principe Sovrano Maestro prendesse seri provvedimenti contro Eugenio.

Quando mise piede nell’ampio salone, vide le due dame vicine, intente a parlare tra loro e si rasserenò notando l’espressione più distesa sul volto della compagna.

«Scusatemi, adesso dovrebbe essere tutto risolto. Eugenio è stato arrestato e spero che questa volta venga punito come merita. Voi come state?» domandò rivolto ad entrambe le donne.

«Mi scuso ancora con Voi, è la prima volta che accade un evento così increscioso tra le mura del castello, soprattutto davanti ad un ospite» aggiunse poggiando una mano sulla spalla della compagna, stringendo appena la presa per rassicurarla e farle sentire la sua presenza.

«Come state?» le chiese poi con un sorriso, dopo essersi inginocchiato accanto a lei e averle poggiato una mano sul ventre gonfio.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMar 18 Gen 2011 - 17:26

Renèe sorrise alla Dama dinnanzi a sé e la ringraziò per quel gentile gesto, tornando ad accomodarsi. La tensione accumulata in quei pochi minuti le fece dolere un po’ la schiena, allungò una mano verso la caraffa piena d’acqua e ne versò il contenuto in due bicchieri, offrendone uno alla sua ospite. Bevve poi tutto d’un fiato. Si calmò.

Non era affatto abituata a perdere il controllo in situazioni di pericolo anzi, avrebbe dovuto mantenere la calma lei che aveva affrontato diverse guerre, ma in quell’occasione era stato diverso, per la prima volta l’istinto materno aveva avuto il sopravvento sulla vena di incoscienza che da sempre l’aveva caratterizzata ed aveva temuto per la vita di suo figlio.

Osservò alcuni istanti quella donna così composta e fiera, non aveva avuto un solo attimo di esitazione nello sguainare la spada contro il pericolo, le piacque.


«Vi ringrazio Milady, siete davvero gentile ma non dovete preoccuparvi per me, sono abituata a scene ben più scabrose ma..» S’imbarazzò nel proseguire la frase, doveva ammettere a se stessa di essersi sentita molto vulnerabile un attimo prima. «..Va tutto bene» La rassicurò. Con piacere la vide riprendere la conversazione lasciandosi alle spalle l’accaduto e non appena notò il rossore sulle sue gote al solo pronunciare il nome del Marescalco, Renèe comprese ancor prima che ella chiarisse il suo rapporto con l’uomo in questione. “Quale donna più determinata e coraggiosa poteva esserci al fianco del Barone di Reggiolo, se non quella che ora aveva davanti a sé?” Pensò il Siniscalco con un sorriso.

«E’ un onore per me conoscerVi» Le rispose sinceramente. «Ma ditemi, siete qui in visita o.. altri motivi Vi conducono al Priorato?» Le chiese poi, notando il suo sposo rientrare in sala ed avvicinarsi a loro, scusandosi nuovamente e portando notizie su Eugenio.

Arrossì appena quando lui si chinò per accarezzarle l’addome, non era solita lasciarsi andare a certe intime effusioni in pubblico.


«Noi.. stiamo tutti bene» Gli rispose scrutandolo in cerca di escoriazioni che non trovò. Conosceva bene l’impulsività del marito quando venivano anche solo minacciati i suoi affetti più cari. «Tu stai bene?» Gli chiese conoscendo già la risposta, fra loro non c’era bisogno di molte parole. Poi proseguì tornando a posare lo sguardo sulla loro ospite.

«Robin, Milady Anastasia è la promessa sposa del nostro Gran Marescalco..» Chiarì all’uomo che ancora non sapeva. «Ti dispiacerebbe chiedere ad un Apprendista di avvisare Teodoro della sua visita? Sono certa che alla nostra ospite farà piacere la vicinanza di una persona a lei cara, specie dopo quanto accaduto» Lo avrebbe fatto lei stessa, ma sapeva che il compagno le avrebbe impedito di alzarsi.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMar 18 Gen 2011 - 21:41

Bussarono tre volte alla sua porta mentre Pigreco era assorto nella lettura di un vecchio codice.
“Entrate” disse con voce calma.
La pesante porta di legno si aprì ed una delle guardie addette alla sicurezza degli appartamenti magistrali lo salutò inchinandosi quindi, ad un suo gesto, si portò di fronte alla grande scrivania sulla quale molte carte erano poste con minuziosa precisione.
“Mio Sovrano” disse “sono ad informarvi di un fatto increscioso verificatosi poco fa. Eugenio ha aggredito un’ospite ed il Venerabile Gran Siniscalco…” fece una pausa.
A quelle parole sul volto di Pigreco comparve una piccola ruga agli angoli della bocca quando contrasse le labbra, chi lo conosceva bene non avrebbe faticato a comprendere che stava contenendo l’ira.
“Mia sorella… il Venerabile Gran Siniscalco sta bene?” chiese “e l’Ospite?”

La guardia brevemente fece un resoconto dei fatti ed il Principe si rilassò quando apprese che suo cognato era presente… Renèe non avrebbe corso alcun pericolo.
“Andate” disse alla guardia “raggiungerò immediatamente la Sala Visitatori”.

Quando il Principe Sovrano Maestro fece il suo ingresso nella sala le guardie presenti si disposero ai lati del suo percorso.
Vide la giovane dama, non la conosceva. Un rapido sguardo alla sorella ed uno al cognato, visibilmente irritato.
“Damigella, sono a darvi il benvenuto al Priorato ed a scusarmi per l’accaduto, di cui sono stato debitamente informato…” fece una breve pausa prima di continuare, posando il suo sguardo in quello della sconosciuta fanciulla.
“Ritenetemi l’unico responsabile della vostra disavventura, ho concesso a quel folle di godere della benevolenza e della pietà dell’Ordine… ora gli concederò di conoscerne l’ira!” concluse.

Pigreco si rivolse quindi alla sorella “Renèe, va tutto bene?” volle rassicurarsi anche se dalla sua espressione capì che era così.
Senza attendere la risposta si rivolse direttamente al Capitano delle Guardie
“Capitano! Il Venerabile Gran Camerlengo ha fatto rinchiudere Eugenio nelle segrete del castello; che non venga nutrito né dissetato per tutto il giorno. Che domattina, alle prime luci dell’alba, venga condotto nello spiazzo di fronte all’ingresso del castello, che sia fustigato, lasciato legato al palo per dodici ore e quindi portato nella foresta a sette miglia dal castello e quivi abbandonato.
Nella malaugurata eventualità che quel folle si ripresentasse al Castello… che sia messo a morte senza pietà. Sappiate che questa sarà la sorte di chi disattenderà l’ordine!”
.

Pigreco pronunciò la condanna fissando lo sguardo del Capitano, affinchè comprendesse che il Maestro avrebbe mantenuto la promessa “Domattina mandate un soldato ad avvisarmi, desidero presenziare”.

Quindi tornò a rivolgere la sua attenzione all’Ospite.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMer 19 Gen 2011 - 0:30

Robin era stato sempre molto protettivo nei confronti di Renèe ed ora che lei era incinta lo era anche di più.

Si irrigidì appena, però, quando si rese conto del gesto che aveva appena fatto e usò la richiesta della compagna come perfetta scusa per alzarsi e interrompere quel contatto tra loro.

Sapeva quanto poco dedita lei fosse a simili esternazioni pubbliche e d’altronde, anche lui lo era sempre stato.

Ma in quell’occasione si era preoccupato per loro e aveva lasciato che l’istinto prendesse il sopravvento sulla ragione e, per un istante, aveva quasi dimenticato la presenza della loro ospite.

Fu in quel momento che il Principe Sovrano Maestro fece il suo ingresso nella sala.

Robin si irrigidì e gli fece un cenno di saluto con il capo prima di ascoltare attentamente le sue parole e lasciare che sul suo viso comparisse un sorriso sadicamente soddisfatto.

Subito dopo si allontanò dalla stanza per fare ciò che la compagna gli aveva chiesto e, trovato un Apprendista, lo fermò.

«Andate a chiamare il Gran Marescalco per favore, e ditegli che la sua promessa sposa è qui. Inoltre, Vi sarei grato se controllaste che Eugenio sia stato messo al sicuro dietro le sbarre. Non vorrei che fosse riuscito a scappare, finalmente verrà punito»
disse guardando l’Apprendista che iniziava a sudare.

«Eugenio.. si beh.. lui.. lui è stato cacciato, non arrestato» disse il giovane preoccupato per la reazione che avrebbe potuto avere il Gran Camerlengo.

«Cosa?» domandò Robin indignato prima di lasciare un basito Apprendista immobile nel corridoio, senza dargli alcun tempo di spiegare o pronunciarsi ulteriormente sulla questione.

Rientrò allora nella sala e si avvicinò al Principe Sovrano Maestro, chiedendogli di allontanarsi un istante con lui.

«Eugenio è stato rilasciato, non lo hanno mai arrestato in realtà. Lo hanno cacciato non rispettando il mio ordine ed ora quel folle è nuovamente a piede libero» gli spiegò con una nota evidente di rabbia nella voce.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMer 19 Gen 2011 - 8:23

Anastasia contemplava le guardie che si misero in fila non appena un'uomo fece il suo ingresso nella grande sala.Notò che il suo viso era visibilmente contratto dall'ira e a grandi passi si precipitò verso le due donne.Rimase in silenzio,un silenzio che a lei sembrò un'eternità.Chinò leggermente il capo e compì una riverenza,mentre ascoltava le sue scuse...
Vi prego...non dovete scusarvi...Disse quasi sussurrando mentre muoveva leggermente il capo in segno di diniego.
Sono io a dovervi delle scuse,se avessi avvisato a quest'ora tutto ciò non sarebbe accaduto...Sò bene che non è da voi ricevere gli ospiti in questa maniera e...credetemi,per quanto mi riguarda,ho dimenticato quanto accaduto.Quell'uomo credo volesse solo salvaguardare l'incolumità del vostro Castello.Ma ha esagerato e questo non lo posso negare...Esclamò tutto d'un fiato...
E come una doccia fredda sentì l'uomo impartire ordini al Capitano delle guardie.
Sgranò gli occhi per lo stupore.Mentre il suo cuore mancava alcuni battiti...
Si sentiva tremendalmente in colpa per quell'uomo e,anche per la dama che stava al suo fianco,le rivolse un sorriso sincero,l'aveva messa in un grave pericolo.Sentiva le sue barriere cedere,setiva il bisogno di salvargli la vita,ma in cuor suo,sapeva bene che questo non era di sua competenza...Era accaduto tutto così in fretta,se solo quella "guardia" o chi che fosse,le avesse dato modo di spiegarsi,ora non si troverebbe nei guai...in grossi guai pensò...Ancora una volta,i suoi nervi vennero messi a dura prova...Mai aveva udito infliggere una pena così dolorosa...Eugenio,doveva aver messo a dura prova la pazienza del Principe Sovrano Maestro,altro,non riusciva a spiegarsi...
Guardò dritto negli occhi l'uomo che le stava davanti.Raccolse tutte le forze che aveva in corpo.Cercò ancora una volta di nascondere i suoi sentimenti che incessanti vorticavano frenetici dietro un sorriso,sperando che nessuno si accorgesse della sua tristezza.
Mio SignoreEsordì rompendo il silenzio che cominciava a pesarle.
Come dicevo al Gran Siniscalco Renee85 e al suo compagno Il Gran Camerlengo Robin_x
Era evidente che i due si amavano pensò volgendo loro un fugace sguardo per poi posare nuovamente la sua attenzione all'uomo che le stava dinnanzi e che aveva ben capito che si trattava del Principe Sovrano Maestro.
Sono Anastasia Duodo,Signora di Villanova,futura sposa del Barone di Reggiolo Teodoro Sfranze Paleologo Duodo,il Vostro Gran Marescalco...
Tacque e,mentre sentiva lo sguardo Del Principe su di sè,si rese conto che cominciava a sentirsi a disagio...
Nella stanza entrò nuovamente Il Gran Camerlengo.
I due uomini parlarono silenziosamente e lei in silenzio ringraziò,perchè poteva rilassarsi,cosichè rivolse lo sguardo alla donna che le stava accanto.Compiendo un gesto naturale le posò una mano sui capelli accarezzandoli senza proferire verbo e sorridendole.Era così bella nel suo stato che non riusciva a non essere felice per lei...

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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeMer 19 Gen 2011 - 13:35

Lia Amar, fu svegliata da tante urla ,un coro di voci arrabbiate e minacciose.
Credeva che stesse sognando, uno dei più brutti incubi. Spade, guardie e malati mentali..
Si dimenava nel letto fino al risveglio improvviso, il rimbomobo dello sbattere delle porte e le corse, tutto quel frastuono era arrivato fino
ai piani alti. Si alzò di scatto ancora assonnata, scese dal letto e si vestì di tutta fretta.
Durante il tragitto, fermò la prima guardia che incontrò e chiese cosa stesse accadendo, impaurita e sgomenta per la vicenda, non credeva a ciò che gli stava dicendo la guardia.
Eugenio, spesso giocava con Lia e Pollicino, lui era un grande amico della giovane dama, insieme si divertivano a cercare le more e quando lei non poteva, lui gli preparava tanti cesti con frutti e foglie delle più particolari, che Lia usava per fare decotti o preparare torte.
Si precipitò nella sala ospiti. Il bisbiglio, oltrepassava la porta semiaperta, e non prometteva nulla di buono. Appena aprì la porta, la sua prima preoccupazione fu per Renee, sapeva della sua dolce attesa - Gran siniscalco state bene?mi hanno raccontato tutto- In silenzio si era chinata ai piedi della donna, ignorando gli altri-Come può aver fatto questo? ha avuto sempre una condotta esemplare. Voi tutti sapete che era solito stare con me-.
Dispiaciuta per l'increscioso fatto, amareggiata accarezzava la mano di Renee , che aveva l'aria stanca.
- Scusate per quello che è accaduto, è anche colpa mia , che ho sempre insistito nel farlo stare qui. Ho sempre creduto nella sua bontà, ma ancora una volta, mi sono sbagliata-.
Si guardò intorno, guardando il Principe e il Gran Camerlengo- Posso risolvere questa faccenda io?Devo farlo io-. La voce ferma, gli occhi fissi e accesi di rabbia, avevano sete di capire perchè aveva reagito così Eugenio. Vicino ai due uomini, c'era la donna di cui la guardia gli aveva parlato, non l'aveva riconosciuta, la luce fioca, i capelli raccolti e soprattutto la mente offuscata, aveva lasciato spazio ad altro- Ma ci siete anche voi?-. Lia guardò la donna con occhi aperti e ben sgranati, che non potè non riconoscerla e si gettò al collo abbracciandola fortemente - Haniaa, che bello vederti qui, sei venuta finalmente, scusami davvero, hai avuto il peggior trattamento, nessuno mai ha subito questo, sono desolata-. Continuò ad abbracciarla, un misto di stati d'animo diversi si susseguivano, ma aspettava che il Principe, lasciasse a lei il caso Eugenio.

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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeGio 20 Gen 2011 - 22:15

«Non credo che gli si dovrebbe concedere ancora un simile privilegio» tuonò Robin rivolto al Principe Sovrano Maestro, mostrando forse per la prima volta da che era un membro del priorato, il suo pensiero in modo quasi violento.

Ma aveva visto la paura balenare per un istante negli occhi della compagna, aveva provato vergogna in prima persona per il trattamento riservato alla loro ospite, non poteva lasciare che quel folle beneficiasse ancora una volta della clemenza di uno o più membri del priorato.

«Abbiamo fatto a modo vostro fino ad ora e non è servito, adesso chiedo ufficialmente il permesso di andare personalmente a cercare Eugenio, ovunque egli sia, e riportarlo al Castello affinchè subisca la punizione che avete decretato per lui» disse con un tono più calmo ma deciso e rigido, come forse non era mai apparso prima di quel momento.

In quell’occasione la vicinanza della compagna non era stata un deterrente sufficiente per calmarlo e farlo scendere a più miti consigli.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeVen 21 Gen 2011 - 12:56

Renèe vide accadere tutto in pochi istanti, suo fratello fece il suo ingresso nella sala e dopo essersi accertato che stessero tutti bene, decise le sorti di Eugenio. Un ordine duro, dettato sicuramente dallo spavento che egli aveva provocato, ma lei non provò alcuna soddisfazione nell’udire quelle parole. Chiuse invece un breve istante gli occhi e inspirò profondamente. Quando li riaprì, vide Robin prima uscire e poi rientrare e parlottare con Pigreco, non era un buon segno quello e lo sapeva, erano entrambi scuri in viso, ma il suo sposo sembrava fremere.

Avvertì un tocco gentile sfiorarle i capelli e voltò istintivamente il capo ad incontrare gli occhi preoccupati della loro Ospite, le sorrise per rassicurarla, ma nuovamente la porta si aprì e rapidamente entrò Sorella Lia.


«Stiamo tutti bene, Sorella, non preoccupatevi.» La rassicurò facendole cenno di alzarsi. «Non fatevene una colpa, Eugenio è responsabile di se stesso» Aggiunse prima di sentire Robin adirarsi alla proposta della consorella. Lo guardò sorpresa, poche volte lo aveva visto perdere il controllo come in quel momento. Si avvicinò lentamente ai due uomini che discutevano in disparte sul da farsi e sfiorò il braccio del suo inquieto marito, sperando di tranquillizzarlo.

Si schiarì la voce e si inserì nel discorso.


«Fratello mio, è proprio necessaria una punizione così dura? Va bene rinchiuderlo nelle segrete e fargli capire l’errore ma.. fustigarlo? Nessuno ha subito danni fortunatamente e l’Altissimo non è stato clemente con Eugenio» Affermò alludendo alla sua parziale insanità mentale che gli faceva compiere atti sconsiderati. «Se posso dire la mia, credo che allontanarlo dal Priorato possa essere già una punizione per lui, si è sempre considerato una guardia del Castello in fondo..» Doveva essersi persa qualcosa però, si chiese perché Robin volesse uscire a cercare l’uomo in tutta fretta, non lo aveva fatto arrestare? Che fosse scappato? Scrutò i visi dei due, alla ricerca di risposte che potessero illuminarla sugli sviluppi della faccenda.
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MessaggioTitolo: Re: Una strana notte...   Una strana notte... Icon_minitimeVen 21 Gen 2011 - 13:12

“Gentile Dama” disse Pigreco alla sua Ospite “non avete di che scusarvi, il Priorato di Sion è luogo di pace, pur essendo noi avvezzi alla guerra… saprete infatti che siamo Cavalieri, e come tali abbiamo un nostro codice.
Sono onorato di poter conoscere la futura sposa del nostro Gran Marescalco… ma vogliate considerare questo castello come vostra dimora. Sarà Teodoro stesso a procurarvi un alloggio adeguato al vostro rango”
.

Fu mentre discorreva con la dama che Farmina entrò nella sala chiedendo la possibilità di occuparsi di Eugenio.

Robin lo chiamò in disparte e lo informò che il suo ordine era stato disatteso... un moto d'ira pervase il Maestro che così si rivolse alle Guardie presenti:
"Come osate disobbedire agli ordini del Gran Camerlengo? Egli è o non è alta Carica? Voi aspirate forse al Cavalierato? Come pensate di poter essere Cavalieri essendo incapaci di obbedire al superiore comando?!" Pigreco parlava agitando il braccio destro, con l'indice teso ad accusare, quindi si voltò con lo sguardo rivolto al Capitano delle Guardie "Capitano!" tuonò "da questo momento sarete degradato a semplice Guardia! Preseterete servizio di ronda sui bastioni del castello ogni notte da oggi al mese venturo e per voi sono pronte le segrete nel caso un simile evento dovesse riproporsi!".

La sorella li raggiunse e con garbo proferì il suo pensiero... Pigreco ebbe un moto di affetto per lei, la persona a lui più cara... ora ella portava in grembo suo nipote...

"Sorella mia, il vostro stato vi porta ad essere più clemente del vostro solito, ma occorre esser giusti, sempre. Come pensate io possa governare il Priorato tornando sui miei passi? E' opportuno che Eugenio venga punito e che il suo gesto, e le conseguenze dello stesso, rimangano esempio per tutti. Questa volta non posso accontentarvi" le disse a bassa voce, quasi sussurrando. Poi volle rispondere a Dama Farmina.

“Sorella Farmina, conosciamo assai bene la vostra bontà d’animo e la pietà che vi muove verso qualsiasi forma vivente… e apprezziamo questa vostra dote ma… vi sono dei limiti invalicabili ed Eugenio li ha abbondantemente superati. Non lo scuserà la sua insanità mentale. Debbo negarvi la possibilità che chiedete” disse, e poi, rivolgendosi al cognato proseguì “Venerabile Fratello, recatevi nella foresta e ritrovate Eugenio, che egli non possa sfuggire alla giusta punizione prevista per lui”.
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