Pellegrinaggio al Castello del Priorato

Camlost era stato diversi giorni in solitudine a riflettere sulle parole dell'amica:
"ti vedrei bene al Priorato"...anzi "vedrei bene tutte e due...sia te che tua figlia Kyky"...
queste erano state le parole di Dama Alyx...
Conosceva tala nobile Dama da diverso tempo...e sapeva bene di potersi fidare della sua capacità di giudizio...
tuttavia non si sentiva degno fino in fondo...
Dopotutto non era mai stato un personaggio eminente della società, non aveva mai coperto cariche pubbliche importanti, e sapeva che i membri del priorati erano dei veri e propri Cavalieri e lui solo un un umile bottegaio...
Aveva sempre perseguito il bene, quello sì, a volte a discapito di se stesso ed il periodo per la sua famiglia era stato molto turbolento ed agitato...
"Orsù", si disse, "potrei andare a vedere, mal che vada non mi faranno nemmeno entrare"...
Si diresse pertanto verso il castello del priorato....
Decise per un percorso lungo e a piedi affinchè potesse godere di tutte le gioie e le bellezze dei paesaggi che avrebbe attraversato per arrivare a destinazione, e dopo molte settimane di cammino, giunse in vista del maniero dei Cavalieri:
La fatica del viaggio l'aveva reso stanco e scarmigliato, probabilmente così conciato l'avrebbero scambiato solo per un vagabondo e non avrebbe avuto la possibilità nemmeno di parlare...
Cercò di sistemarsi come meglio poteva e poi bussò al grande portone:
Una giovane voce rispose:
"Chi è là?"
"Salve Messere, rispose, mi chiamo Camillo Lorenzo Stefano de' Carolingi e provengo da San Miniato.
Sono venuto in visita presso di Voi, perchè qui condotto dalle parole di un'amica il cui giudizio è tenuto in grande considerazione presso il cuore e sarei molto onorato di poterVi conoscere più da vicino e di farVi alcune domande che il mio spirito inquieto abbia così da quietarsi".

«Un ospite da San Miniato.» Annunciò la guardia. Tutti nella sala la scrutarono perplessi, ben sapendo che l'ospite era stata annunciata qualche ora prima e ora era stata condotta a visitare il Castello.
«Un altro...» Precisò la guardia imbarazzata.

Alice si alzò curiosa e si diresse al portone. In una saletta accanto un uomo dai vestiti insudiciati sedeva su una panca di legno antica. Alla ragazza prese un colpo.

«Cam come diavolo hai fatto a ridurti in quello stato?» L'uomo si alzò per salutarla, vagamente imbarazzato dalla maniera in cui si presentava, ma Alice lo abbracciò senza tante preoccupazioni.

«Sono proprio felice che tu sia qui! Scommetto che hai parecchie cose da raccontarmi... ma se lo desideri potremmo farlo mentre ti accompagno a farti un bel bagno caldo, immagino che i tuoi calli stiano implorando pietà.
Se non altro sarò in grado di dimostrarti l'ospitalità che riserviamo agli ospiti qui al Priorato. Di filosofia e Virtù si discute meglio quando si è puliti e sazi.» Disse strizzando l'occhio all'amico e ringraziando l'Altissimo per l'ulteriore scusa offertale per sedersi a tavola.

«Spero che vorrai fermarti un po' qui da noi, ci sono un sacco di cose da vedere e scoprire, la Conoscenza è il nostro obiettivo, ciò che ci conduce alla Virtù. Dimmi, c'è qualcosa che ti interessa sapere o che ti incuriosisce particolarmente? Sarei lieta di raccontarti tutto ciò che desideri.»
Terminò con un gran sorriso e la speranza di poter godere di una interessante conversazione.

Non appena Camlost vide la nobile amica si senti un po' imbarazzato...
aveva fatto un lungo viaggio e ne aveva passate di tutti i colori e il suo aspetto era abbastanza deprecabile e sciatto...
"Cara Alyx devi sapere che ci è mancato solo che incontrassi un vermiglio drago sputafuoco e le ho viste tutte in questo viaggio..." sorrise ironicamente...
"comunque è sempre un piacere vederti".
Cam sfiorò delicatamente con un bacio la mano della Dama...

"non sono più il baldo giovane di una volta e, ahimè, questo viaggio da San Miniato mi ha veramente spossato..."

"Avrei proprio bisogno di un bel bagno caldo per ritemprare le forze e lo spirito affinchè poi ci si possa dedicare alla Conoscenza, che, in questo luogo, come mi hai sempre detto, trova dimora..."
detto questo seguì la Dama ringraziandola mille volte per la sua gentilezza e la sua accoglienza e congedandola le disse: avremo modo di parlare più tardi spero....

Cam era quasi pronto...
Dopo il bagno caldo e un piccolo momento di relax si sentiva un'altra persona...
l'incontro con i briganti, i rapidi colpi scambiati al buio, l'abbattimento di uno di loro, e la sua successiva fuga nel fiiume e infine il celarsi nella boscaglia come un ladro, per sfuggire agli assalitori erano ormai dimenticati...
Prese un paio di vesti di ricambio, nuove e preparate con cura per l'occasione, e cominciò a vestirsi in fretta....
non poteva farsi attendere troppo...era un'ospite e sarebbe stato molto scortese farsi aspettare oltre..
non appena fu vestito, tornò nella sala di aspetto...
Lì al momento non era presente nessuno e pertanto aspettò sulla panca del "viandante stanco" come l'aveva soprannominata cercando di riordinare nella sua mente tutti quei pensieri e tutte quelle domande che avrebbe voluto fare alla sua cara amica...
Sperava così di poter attingere alla vera Conoscenza e di poter dare così una svolta alla propria vita, pur felice fino a ora, ma mai perfettamente realizzata...

L'arrivo di Alice fu accompagnato da una nutrita schiera di piatti colmi di cibo appetitoso e bottiglie di vino pregiato.

Sorridendo raggiante domandò scherzosamente a Camlost se fosse proprio lui, quasi non lo riconosceva così tirato a lucido, sembrava una persona nuova.
Dopo qualche scambio di battute si sedetterò a tavola, alla quale, annunciò Alice, si sarebbero probabilmente uniti altri fratelli.

«Se non altro ti prenderemo per la gola!» Constatò Alice addentando una fetta di salame e promettendo che avrebbe saziato sia lo stomaco che la mente dell'amico.

«Stai meglio ora? Ti ho visto parecchio malridotto, che ti è successo nel viaggio da San Miniato? Mi auguro non sia accaduto nulla di grave.» Si informò, un po' preoccupata.

«In ogni caso puoi restare con noi quanto lo desideri, e per qualsiasi necessità o curiosità potrai rivolgerti a me come a chiunque degli altri fratelli.
Sai, ci sono molte cose che mi piacerebbe farti vedere... molte persone che mi piacerebbe farti conoscere.»

«Oh!» Esclamò all'improvviso, come se si fosse ricordata qualcosa di importante. «Anche tua figlia è qui da noi, credo sia venuta per restare.» Spiegò.

«A proposito» accennò la giovane con sguardo da cerbiatta. «Tu che intenzioni hai?» Chiese sbattendo le ciglia speranzosa.

Camlost aspettò che l'amica si fosse comodamente seduta a tavola prima di accomodarsi al posto a lui designato...
Sorrise alla vista di tanti cibi succulenti ed esclamò sorridendo:
"Certo che vi trattate proprio bene qui!!!
Credo che sia il rifugio più accogliente che un viandante possa trovare su tutta le terra!!!"
e continuò:
"Sto decisamente molto meglio cara Aly, il cibo è ottimo esattamente come la Tua compagnia non potrei essere più fortunato.
Ho avuto un pessimo viaggio: sembra che in concomitanza della guerra di Siena le strade brulichino di briganti e non si può uscire da San Miniato senza rischiare di fare un brutto incontro.
Io stesso sono stato attaccato lungo il viaggio ma dopo aver abbattuto il primo brigante, ho colto un momento di incertezza nei miei assalitori e ne ho approfittato per fuggire...
erano troppi e per fortuna non mi avevano ancora circondato, per cui mi sono gettato nel fiume accanto al strada e ho iniziato ad attraversarlo...
I briganti non si sono scoraggiati e hanno tentato di inseguirmi, ma dopo aver attraversato il rivo sono riuscito in qualche modo a far perdere le mie tracce nella boscaglia..."

"Ops, chiedo venia, credo di essermi dilungato troppo a raccontarti le mie sventure...ma che hai detto che la mia piccola Diana è qui?
Quando sono partito era a casa si vede che le deve aver viaggiato più comodamente e rapidamente, senza fare brutti incontri...per fortuna...
Dove si trova adesso? sai quanto le voglio bene e vorrei abbracciarla...
Non posso che essere orgoglioso di lei se ha scelto la tua stessa strada, ma lei è sempre stata eccezionale e penso che lo dimostrerà anche a Voi..."

ed infine disse:
"Cara Aly sono curioso di conoscere i tuoi confratelli e spero che me ne presenterai qualcuno, nel frattempo sono tutto orecchi mi piacerebbe conoscere nei dettagli quali sono le Vostre regole e i Vostri nobili intenti...
Magari sarà tedioso per te (o per qualcuno dei tuoi fratelli) rispiegarmi tutto da capo però lo considero veramente molto importante:
vedi, non ho ancora preso un decisione definitiva, ma i miei intenti sono buoni e spero che la vostra pazienza sia molta...vorrei apprendere il più possibile se me ne fosse concessa l'opportunità..."

e si mise ad ascoltare pendendo dalle labbra della sua amica e maestra...

Il Principe Sovrano Maestro raggiunse la Sala di Ricevimento ove Sorella Alyx era impegnata in discussione con un nuovo Ospite durante il desinare.

La tavola imbandita offriva cibi e bevande provenienti dai possedimenti del Priorato e certamente l’aspetto di quei cibi non ingannava circa la loro qualità.

Presentatosi all’Ospite, Pigreco decise di intrattenersi con loro, era doverosa una breve pausa dalle innumerevoli incombenze dell’Ordine.
“Messer Camlost, la vostra presenza al Priorato è motivo di gioia. Siamo sempre felici di poter ospitare chi viene in pace, ed ancor più chi si propone assetato di conoscenza…” parlando gustò alcune olive conservate con il sale, se le era procurate mesi prima, durante il lungo viaggio che portò alla fondazione dell’Ordine. “La mia amata Grecia è terra d’ulivi” spiegò “non ritengo possibile trovarne di più saporite in alcuna zona del mondo!” disse fiero delle sue origini elleniche.

“Vedete” continuò “il Priorato di Sion è un Ordine Cavalleresco che persegue il sentiero della Conoscenza, ritenuto unica via per la Giustizia… ritengo che il saper godere appieno di cibi e bevande, sapientemente cucinati e prodotti, equivalga alla fruizione di una qualsiasi altra forma d’arte… l’uomo si adopera per esaltare nell’arte ogni dono dell’Altissimo, e saperne godere è preghiera… un suono è semplicemente un suono, ma inserito in un determinato contesto diviene rumore o musica. Ed ecco che allora lo si può percepire nelle sue molteplici forme… e qui è l’Uno, il suono, che si divide nel Molteplice, le sue varie forme, per poi tornare a fondersi nell’Uno, la musica…” parlava sorridendo, anche discutere, per lui era motivo di letizia…

A Camlost, uomo dalle semplici origini, le parole del Principe del Cavalieri giunsero alquanto strane a particolari e pertanto in preda alla confusione balbettò:
"Principe la Vostra ospitalità è veramente eccellente, non avevo mai potuto gustare un cibo così delizioso, e Vi ringrazio per l'accoglienza.
Perdoni la mia grettezza ed ignoranza, tuttavia fatico a comprendere le Vostre parole:
credo di aver capito, sostanzialmente, seguendo il vostro esempio musicale, ma se erro correggetemi, che ogni individuo sia nientemeno che una singola nota, la quale posta in un determinato contesto, sotto la direzione di un Maestro, e in perfetta unione con altre note (individui) può diventare Musica, mentre se condotto in solitudine e senza guida produce solo Rumore...
è esatta la mia interpretazione Principe?
Ebbene se così fosse mi piacerebbe molto fare parte della Vostra Musica, sebbene io comprenda di aver moltissimo da imparare...se altrimenti così non fosse, beh temo di sapere solo di non sapere proprio nulla...e mi piacerebbe ancor di più poter imparare da Voi..."
e guardò negli occhi il Principe temendo di aver troppo osato...

Alice sorrise vedendo comparire il Principe Pigreco, che spesso amava intrattenersi con gli Ospiti del Priorato e discutere di filosofia e arte, indipendentemente da chi si trovava di fronte, purchè fosse interessato e desideroso di apprendere.

I cibi e le discussioni furono piacevoli, Alice incoraggiava Camlost a raccontare le sue avventure senza farsi alcun problema, cercando di metterlo a suo agio. A tratti lo interruppe per fargli domande e sincerarsi della sua salute, preoccupata e pensierosa.
Giunsero infine a discorrere di filosofia e lei non potè non apprezzare il desiderio di conoscenza dell'amico. Fu Pigreco però a parlare, prima che lei potesse radunare le idee per spiegare nei dettagli ciò che era il Priorato di Sion.

La giovane ascoltò con attenzione il Principe Sovrano Maestro che raccontava l'essenza del Priorato e le successive domande di Camlost, cogliendo lo sguardo di Pigreco che l'invitava a parlare per rispondere all'Ospite.

«Non è esattamente così mio caro Cam» Esordì Alice sorridendo benevola, correggendolo con dolcezza. «In realtà ciascuno di noi è un suono, un suono che può avere un particolare timbro, una nota caratteristica, dettagli che lo rendono unico. Esso trova realizzazione e completezza solo rapportato ad altri suoni, che tuttavia possono unirsi a comporre una melodiosa sinfonia o scontrarsi e sovrapporsi generando un caotico baccano.
La nostra scelta risiede in questo, nell'imboccare la via che ci porta ad elevare la nostra natura e quella dell'intero creato di cui noi siamo parte, donando all'orecchio dell'Altissimo una delicata e armoniosa musica anzichè assordarlo con un rumore infernale.

In una composizione musicale ciascuna nota apporta un contributo essenziale. Non esistono strumenti migliori di altri, nessuno comanda o detta il ritmo, perchè è l'accordo stesso di tutte le parti di un'orchestra a permettere che il risultato sia pregevole ed equilibrato. Quello che molti erroneamente credono è che l'importanza di una persona possa essere valutata dal suo rango nella società, dalla sua professione, dalla sua ricchezza o dai suoi studi. In realtà questo è un concetto del tutto sbagliato, poichè anche l'uomo più importante del mondo difetta dell'esperienza che può invece apportare un contadino, e solo attraverso la condivisione di esperienze e suoni diversi una musica può risultare completa.

Questo è uno dei capisaldi della filosofia del Priorato di Sion, il Molteplice che si fonde nell'Uno e apporta ad esso la sua particolare esperienza, le proprie preziose caratteristiche, un contributo unico ed essenziale che rende l'Uno completo.
L'Uno non è altro che la fusione del Molteplice, non entità superiore ma semplice ricongiungimento di tutte le molteplici e differenti realtà che ciascuno vorrà apportare.
La perfezione non è ovviamente terrena, ma compito di un Cavaliere è tendervi come se essa fosse possibile, mirando quotidianamente ad elevare il proprio spirito attraverso Conoscenza, Giustizia e Virtù.»

Alice prese fiato un attimo, scrutando i volti dei presenti.

«Oh, scusami. Mi dispiace, è sempre stato un mio difetto quello di parlar troppo, non volevo spaventarti sommergendoti con un fiume straripante di parole.» Si scusò sorridendo imbarazzata.
«Naturalmente ti spiegherò tutto ciò che desideri, la ripetizione non mi spaventa, anzi sarà occasione per mettere alla prova le mie conoscenze, ma forse è meglio che ti permetta di tanto in tanto di esprimere i tuoi dubbi e indirizzare le opportune domande, senza rubarti lo spazio di cui necessiti per fruire appieno di ciò di cui si parla.»

Con un sorriso disarmante accarezzò Camlost con lo sguardo, sperando di essersi dimostrata all'altezza di chiarire le sue curiosità.

Clorinda vagava assorta per il Castello e ad un certo punto si trovò involontariamente a seguire una scia di odori allettanti e le venne un languore talmente forte da doversi sorreggere al pesante portone della sala dei Ricevimenti. Mentre ancora stordita da quei profumi inebrianti cercava di riprendersi voci familiari le sembrarono provenire da dietro il pesante portone di legno. Ma si, non poteva sbagliarsi era lui, finalmente, era Cam!
Clorinda si precipitò nel salone dei ricevimenti… “Cam, Cam…” gridò, ma lo sguardo di rimprovero della cugina Alyx la fecero diventare rossa come le fragole che facevano bella mostra di loro sulla tavola imbandita. Abbassò il capo e si pentì della sua irruenza, ma la cara cugina Alyx le sorrise amabilmente facendole intendere che nulla di irreparabile era accaduto. Cam si alzo e fece per abbracciarla, mentre le chiedeva con voce curiosa: “ E tu, cara Shelene, perché sei entrata a far parte dei Cavalieri del Priorato di Sion?”. La ragazza cercò di dominare il tumulto di sentimenti che quella innocente domanda le aveva procurato e con voce via via sempre più ferma e determinata disse: “Caro Cam, ognuno di noi entra nel Priorato per crescere e progredire sulla strada della verità e della conoscenza. All’inizio si entra per i più disparati motivi e il mio fu la grande consonanza di idee e sentimenti con mia cugina Alyx. Nelle serate passate in taverna mi ha fatto intravedere la possibilità di costruire un mondo più bello, più giusto e caritatevole verso il prossimo. Un mondo fatto di lealtà e coraggio nel quale unico fine sia la ricerca della conoscenza di se stessi e del mondo. La strada che ognuno di noi percorre è diversa, più o meno tortuosa e impervia, ma per quanto le nostre strade possano divergere al fine ci si rende contro di avere costantemente la presenza degli altri fratelli. Io credo che il senso del Priorato sia questo tendersi la mano e procedere insieme illuminati dalla luce di una costante ricerca interiore. Un cavaliere del Priorato non obbedisce mai ciecamente, ma si interroga affinchè sempre nuove domande possano ottenere nuove risposte e possano condurlo sulla strada della piena consapevolezza e conoscenza”.
Quando ebbe finito, Clorinda visibilmente commossa si diresse verso Cam e lo abbracciò tre volte.