Un intruso!

La notte buia protegge il suo veloce avanzare, a poca distanza dal castello si ferma e scende da cavallo, lega il fido
Ares ad un albero e serra il suo muso con una cinghia di cuoio per evitare che nitrisca per qualche rumore, gli bacia il
muso , gli sussurra rassicurandolo, si dilegua verso il castello adentrandosi tra gli alberi del bosco.
Giunge alle mura ne segue il perimetro per un breve tragitto.
Da giorni aveva osservato senza essere scorta quel castello, aveva notato che quando qualche visitatore entrava, il ponte
levatoio rimaneva abbassato parecchi minuti prima che lo richiudessero, aveva deciso di approfittare della cosa.
Complice una leggera nebbia, la prima di questo umido periodo, non aveva paura di essere scorta, la pallida luna era assente
da questo cielo e le stelle non erano sufficienti a tradirla.
Attende l'arrivo di alcuni viaggiatori che aveva scorto in precedenza, appena passano sopra il ponte levatoio, lei si
intrufola senza essere vista , rimanendo rasente al muro.
Le fiaccole percosse dal vento che soffia non hanno la forza di illuminare tutto il cortile interno , è il momento ideale.
Vede un uomo attendere i visitatori all'ingresso e accoglierli all'interno del castello, deve agire ora che non c'è nessuno.
Furtivamente entra nel castello.
Si aggira nei corridoi che non sono molto illuminati, che meraviglia, osserva i decori sui muri, gli splendidi arazzi,
silenziosa scivola lungo le pareti, ascolta se sente dei rumori di passi.

Ecco un confratello passare, lei si nasconde protetta dall'ombra di quella grande statua, nel salone vicino un brusio di voci
probabilmente è lì che accolgono i visitatori.
Passa oltre, il suo obiettivo è un altro...
Cerca un simbolo per riconoscere una stanza...cerca lo studio del Principe Gran Maestro, si porta la
mano alla cinta, sfiora l'elsa , deve agire in fretta...le hanno detto che sulla porta c'è un simbolo...le hanno
detto che il priore si attarda fino a notte fonda nel suo studio.....si... deve agire svelta....
Poi un grido..."ALTOLA'!!!ALLARMI!!! ALLARMI!!! C'è un intruso!!! - ecco la hanno scoperta...voci concitate, rumore di passi veloci
che la seguono, ecco la stanza che cercava, quello è il simbolo del priorato...il Gran Maestro sicuramente è lì...

Brusio alle sue spalle, le urla si chetano dopo pochi istanti in mormorii sommessi e sbigottiti.
La ragazza si volta sorpresa verso il corridoio vuoto dove ogni presenza pare essere svanita nel nulla. Nessun segno di vita.
Alcuni passi inquieti, si volta nuovamente, l'oscurità continua a seguirla, ma nulla si muove.

Poi ecco che finalmente trova la porta che stava cercando, le due enormi statue in armatura ai suoi lati, il simbolo che campeggia sul legno lucido indicando chiaramente lo studio del Principe Sovrano Maestro. Ce l'aveva fatta! Un sorriso di soddisfazione si fa strada sul suo volto e il cuore le batte più forte ora che è a un passo dalla meta.
Per un istante resta a fissare l'ingresso, incerta sul da farsi, quando una mano poderosa le afferra la spalla facendola sobbalzare, a stento soffoca un grido di terrore mentre si ritrae a quel tocco con il cuore in gola. Quella statua si era mossa!
Alla fievole luce delle torce ha l'impressione che dei denti luccichino da dietro la celata dell'elmo.
Nel frattempo la porta si apre.
“Non l'avrò mica spaventata?” La schernisce una voce profonda, proveniente dall'interno dell'armatura.
Il Capitano delle Guardie si gode la scena soddisfatto di sè stesso e del proprio operato, pur maledicendo le guardie indisciplinate che non hanno seguito alla lettera i suoi ordini, gettandosi all'inseguimento dell'intruso.
“Di certo non credeva di poter penetrare all'interno della fortezza senza essere notata.” commentò senza trattenere l'ironia. “E' giunta nè più nè meno dove desideravamo giungesse. Prego” proseguì poi più cordialmente, indicandole l'uscio spalancato “Sua Eccellenza il Principe Sovrano Maestro Pigreco Hohenstaufen di Svevia la stava attendendo.”

All'interno, comodamente seduto sulla sua poltrona, Pigreco sorrideva.

Gea si strattona dalla presa del capitano e lo guarda con sfida...
- mi aggiro qui da un'ora...un po' tardino per prendermi - poi gli sorride appena ed entra nello studio del Principe Gran Maestro si toglie il cappuccio del mantello,lasciando libera un'affluente chioma corvina , due occhi neri di ebano si posano sul priore soddisfatti, un sorrisetto beffardo spunta dalle sue labbra......si inginocchia , china il capo - Sono qui Gran Maestro , come vi avevo promesso -

La grande porta si aprì lentamente e Pigreco, comodamente seduto alla scrivania, vide il corpo snello avvolto in un mantello scuro; sul capo portava un cappuccio bagnato di pioggia.

Il Capitano delle Guardie tratteneva la fanciulla impedendole di varcare la soglia… le sue labbra disegnavano sul volto burbero un sorriso divertito, solo un accenno; la bontà d’animo del Capitano era nota al Castello quanto la forza fisica e l’astuzia.
Eppure la fanciulla riuscì a liberarsi da lui e, quasi sfidandolo, sfilò il cappuccio dal capo.

“Damigella Gea! Benvenuta al Priorato di Sion… a quanto pare la vostra prodezza non ci ha sorpreso, ma la vostra presenza… quella si che è una grande sorpresa!” Pigreco sorrideva alla giovane donna portando lo sguardo ad incrociare il suo, poi con voce calda e serena le disse “Allora, avete preso la vostra decisione?” e, con un cenno, chiese al Capitano di congedarsi.

Gea chinò il capo in segno di rispetto per quell'uomo che da molto tempo conosceva e con il quale era nata una splendida amicizia.
- Si , priore, se la mia presenza vi è gradita ho intenzione di unirmi a voi, al vostro ordine ... magari posso aiutare quell'armadio laggiù -
e indicò a Pigreco il capitano delle guardie che si allontanava nel corridoio.
Poi tornò a guardare il Gran Maestro, divenne seria cosa che le succedeva raramente - E' un grande onore per me entrare nel vostro ordine se mi vorrete -

Il Principe Sovrano Maestro ascoltò quelle parole che sapeva essere frutto di una lunga riflessione. Conosceva Gea da molto tempo ed era certo che non avrebbe affrettato gli eventi... del resto la ragazza frequentava persone sagge che probabilmente avevano offerto il loro consiglio.

"Presto il Venerabile Gran Cancelliere ti contatterà per istituire la pratica di ammissione all'Ordine. Se vorrai potrai alloggiare presso il Castello, questo dovrebbe accelerare i tempi. So che è in arrivo una persona a te cara... potremmo attenderla insieme"

Quella movimentata giornata aveva portato aria nuova al Priorato. E questo era cosa buona.

- Sarò lieta e onorata se vorrete ospitarmi qui in attesa che giunga quella persona.-

Così dicendo si congedò dal Gran Maestro e corse fuori in cerca del capitano delle guardie...
avevano una cosetta in sospeso...

Il priore si alzò con molta difficoltà. La notte precedente aveva udito uno strano frastuono provenire dall'ala del Castello dedicata alle Alte Cariche e si era precipitato immediatamente sul posto, impugnando l'elsa della sua spada pronto ad intervenire.

Arrivato davanti alla porta delle stanze private del Principe, una guardia informò Michele dell'accaduto: una ragazza aveva varcato la soglia del Castello a quell'ora insolita, decisa ad incontrare Pigreco. "Adesso è tutto risolto, Priore. Torni pure a riposare." continuò la guardia, assicurandogli che avrebbe vegliato su quelle stanze per tutta la notte.

Nonostante le parole di conforto, Michele non riuscì a chiudere occhio se non per un paio d'ore.
Appena alzato, scese nella sala di ricevimento per incontrare questa misteriosa visitatrice ma non trovò nessuno; in seguito, fu informato da un confratello della presenza di una sconosciuta nel parco antistante la fortezza, impegnata a cercare qualcuno.
Finalmente, il Priore trovò la ragazza che riposava all'ombra di un albero; le si avvicinò e le disse: "Salve, sono Ser Michele Borgia, Cavaliere e Priore di Venezia. Posso fare qualcosa per lei?"

Gea si era arresa, non trovava il capitano delle guardie..eppure non era piccolo anzi...un armadio a quattro stagioni non si vede tutti i giorni. Svanito con la nebbia ...puffff
Sospirò, Pigreco le aveva assegnato una stanza ma non voleva andare a dormire subito , aveva tanta agitazione nell'animo.
- Devo abituarmi a chiamarlo Principe Gran Maestro.. - disse a bassa voce - o gli recherò disonore -
Si guardò intorno la notte era illuminata solo dalle stelle , la nebbia si era alzata spazzata via dal vento che soffiava, la ragazza si sistemò il colletto del mantello e si sedette sotto un magnifico salice che dominava i giardini esterni del castello.
Poi sentì dei passi dietro di sè, si alzò in piedi, un uomo ben vestito le si poneva innanzi - "Salve, sono Ser Michele Borgia, Cavaliere e Priore di Venezia. Posso fare qualcosa per lei?" - le disse cortese.
- Borgia? Ho il piacere di conoscere alcuni membri della vostra famiglia Ser Michele - Poi si accorse di essere stata maleducata...si sa Gea e l'etichetta non erano grandi amici.
Fece una riverenza buffa , chinò il capo , farfugliò - Priore i miei omaggi , sono Rebecca Gea Malaspina di Chiavari-

Michele vide la dama accennare una riverenza e cercò di fermarla: "Vi prego, non ce n'è bisogno. Qui ci consideriamo tutti fratelli e, si sa, tra fratelli non ci si inchina; preferiamo un triplice abbraccio.
Mi fa sempre piacere vedere volti nuovi al castello, come mai siete giunta fin qui?
Se provenite da Chiavari sarete stanca per via del lungo viaggio, se volete posso condurvi in una stanza dove potrete ricevere ospitalità e trovare il meritato riposo."
Chiamò con un cenno uno scudiero che si trovava nelle vicinanze e gli disse di andare a preparare una stanza per la notte per dama Gea, quindi invitò quest'ultima all'interno per un buon pasto.

Gea dopo aver cenato e ringraziato il priore di Venezia , si recò nella stanza che le avevano preparato, era molto piccola e semplice, nulla a che vedere con le stanze lussuose del castello Malaspina a cui era abituata , ma c'era un'atmosfera unica, si respirava un clima particolare.
Gea era felice di trovarsi in quel luogo e di affrontare quella nuova avventura.