L'arrivo di Bianca Luce Asburgo d'Argovia, Doge di Venezia

Ospite

Era ormai l'imbrunire quando la nera carrozza arrivo in prossimità del Castello.
I suoi riflessi aurei svanivano via via che il sole si nascondeva dietro ai monti.
Non era abituata ad usare quel tipo di diligenza, era alquanto improbabile trovarle a Venezia, e preferiva di gran lunga il suo destriero corvino ad una seduta di tessuto amaranto.
Scese aiutata dal suo fedelissimo scudiero. Non la abbandonava mai, soprattutto da quando era Doge.

Ormai il cielo aveva assunto i colori e le lucentezze di uno zaffiro finemente lavorato quando furono di fronte all'ingresso della fortezza.
Bianca procedeva a passi lenti e cadenzati, sotto il peso dell'abito di rappresentanza.
Todaro, nonostante la giovane età, assunse un tono autorevole e perentorio di fronte alle guardie.

"Annunciate l'arrivo del Serenissimo Doge"

DIMISSIONARIO Messaggi : 69

Leggere antichi manoscritti era, diventata la sua più piacevole abitudine perima d'iniziare il consueto carica e scarica delle messi per i poveri.
A passeggio per il cortile, con un libro in mano, si avvicinò curiosa al portone principale.
Le sembrò che gli uomini di guardia fossero in agitazione, decise d'intervenire per capire cosa stesse accadendo. Scorse Todaro lo scudiero del Doge, immobile, in attesa che le guardie si muovessero ed al suo fianco Bianca Luce. Non le era capitato spesso di vederla in abiti così maestosi, ma da quando era diventata Doge, gli abiti di rappresentanza erano all'ordine del giorno. Pensò che la Doge si sarebbe sentita più a suo agio se avesso potuto spogliarsi del soprabito.
Si rivolse alle guardie
"Signori cosa fate lì impalati? andate ad avvisare il Principe Sovrano Maestro e le alte cariche, penso io a far loro strada.. Allez Allez!"
Si avvicinò sorridendo fece un lieve inchino
"Madame la Doge, Bianca Luce, che piacere vedervi, venite, vi accompagnerò in attesa che arrivino fratello Madinax ed il Principe"
Si voltò per fare strada e s'incamminò a passo lento, quelle vesti dovevano essere così pesanti da portare.
"Mia cara è un piacere vedervi, mai avrei creduto d'incontrarvi qui. Spero che il viaggio sia stato confortevole..."

DIMISSIONARIO Messaggi : 163 Località : Padova

Mariano era nei giardini a dilettarsi tirando fendenti quando fu chiamato da uno dei soldati del Castello.

"illustrissimo Gran Ciambellano, mi son permesso di disturbare il suo allenamento quotidiano, in quanto che, il Doge della Serenissima è in visita Ufficiale nel Castello del Priorato... l'abbiamo fatta accomodare nella sala dei trofei, le abbiamo riservato l'onoreficienze che la sua persona ne è degna.."

"Capisco, vengo subito"

Il soldato stava allontandandosi quando...

"Pssss... vieni qua!", chiamò Mariano al soldato...

"Ditemi mio Signore"

"Com'è la dama?"

Il gesto della guardia fu abbastanza eloquente.

Mariano si diresse verso il salone, trovando dama Bianca Luce, Doge di Venezia, intenta nell'osservare delle tele raffiguranti delle antiche pergamene Egizie...

"Dono di un Principe Orientale al nostro Principe Sovrano..."

Il Doge si voltò di scatto, come sorpreso dalla presenza di Mariano alle sue spalle...

"Mariano!!!!"

esclamò il Doge..

"Lilith.. tu??? ops.. dovrò chiamarvi vostra eccellenza..."

Un leggero sorriso solcò le labbra di entrambe le persone..

"Buondì, ben arrivata al Castello del Priorato, sono Mariano V Cappai de Bads Hohenstaufen d'Arborea, Gran Cancelliere del Priorato di Sion"

disse alla dama che lo osservava sorridente -

"vi prego, sarete stanca dal lungo viaggio, seguitemi in questa sala... "

la fece accomodare su dei comodi divani, riservati alle Alte cariche in visita al Castello...

fece un segno ad una guardia, e quando gli si avvicinò, gli sussurrò di ndare ad avvisare il Principe che il Doge della Serenissima Repubblica di Venezia era nel Salone ad attenderlo..

Mariano Ordinò del vino, e si intrattenne con la gradita Ospite..

DECEDUTO Messaggi : 181 Località : Portogruaro

Era finalmente arrivata. In fin dei conti glielo aveva detto che sarebbe passata in visita ufficiale ma non la aspettava a tarda notte.

Michele stava compilando una scheda nel suo ufficio di commendatore -era da poco tornato al Castello e l'incarico da prefetto gli faceva accumulare il lavoro del priorato- quando un apprendista che aveva tanto l'aria di essersi buttato giù dal letto in tutta fretta gli disse:

"Signor commendatore! Il Doge di Venezia è qui!" Sbadigliò rumorosamente rischiando di addormentarsi sulla porta.

"Grazie mille. Passerò immediatamente nella sala degli ospiti per accoglierla. Puoi tornare a letto, apprendista" rispose Michele.

Da una finestra vide la sagoma della carrozza dogale ferma sulla soglia del castello e tre persone lì accanto.
Una di quelle era il Doge, in abito da cerimonia. Le altre due non erano riconoscibili da lassù.

Prese una torcia e scese per le scale, arrivando davanti a Lilith poco dopo. Le persone che aveva visto prima erano sua figlia Vie e il fratello Madinax. Michele abbracciò tre volte i due e disse all'amica: "Non immagini neanche quanto ci renda felici questa visita. Benvenuta al castello del Priorato di Sion, eccellenza. Il Principe Sovrano Maestro vi accoglierà il prima possibile."

In breve tempo il Principe Sovrano Maestro venne informato della presenza al Priorato del Serenissimo Doge e la Guardia gli comunicò che il Gran Ciambellano era al corrente della visita.

Giunse nella Sala di Ricevimento mentre ella era intenta in discussione con il Gran ciambellano, il Commendatore Sermick e la giovane Vie; Pigreco si rallegrò nel vedere come si impegnava al Priorato.

Salutati i Fratelli con un cenno del capo, Pigreco s’inchinò a Dama Lilith
“Siate la benvenuta al Priorato di Sion, Illustre Doge. Sarebbe inutile dire che la Vostra presenza in fortezza ci onora…ma Vi prego, non esitate a domandare qualsiasi cosa Vi abbisognasse, sarà nostra cura garantire un soggiorno piacevole a Voi ed al vostro seguito”

Pigreco parlava con voce pacata e ferma, fissando il suo sguardo in quello dell’affascinante Dama che governava Venezia. Aveva avuto modo di incontrare molti potentati dei Regni Italici ma mai prima gli era stato concesso il piacere di conoscere lei.
Notò le vesti di rappresentanza e comprese che quella visita presupponeva un colloquio di lavoro
“Provvederemo a far allestire la Sala di Udienza, presso l’ambasciata del Priorato, e vi sarete accompagnata non appena ogni cosa sarà alla Vostra altezza.
Nel frattempo godetevi il calore che il Priorato riserva a suoi Ospiti Illustri”.

La invitò quindi ad accomodarsi, assieme ai Fratelli che l’avevano accolta, nella grande sala. Camminando continuò “Naturalmente potrete comunicare chi vorrete accanto a Voi nel colloquio… e mi scuso per l’assenza del Gran Siniscalco, mia sorella in questi giorni è lontana per alcune faccende… ma sarà lieta di raggiungerci al suo ritorno al Priorato”.

Ospite Illustre Messaggi : 2

"Todaro non essere così irruento suvvia..."
Subito una fanciulla si avvicinò alle guardie, sollecitandole di andare ad avvisare il loro Principe Sovrano Maestro...poi si avvicinò sorridendo e salutando con un lieve inchino.
Bianca rispose al saluto "Victoria, è un piacere vederti...."
Le due scambiarono qualche parola, poi si incamminarono per raggiungere l'interno della fortezza.

Arrivarono in un ampio Salone, dove Victoria lì lasciò per andare ad avvertire i suoi superiori.
Bianca osservava alcune tele raffiguranti delle antiche pergamene Egizie, quando una voce la raggiunse... "Dono di un Principe Orientale al nostro Principe Sovrano..."
Bianca si voltò sorpresa... "Mariano!?!"
Subito Todaro scattò quasi sull'attenti "Ecco vostra Serenità, Bianca Luce Asburgo d'Argovia, Contessa di Bassano e nostro Serenissimo Doge."
I due si sorrisero, non vi era affatto necessità di presentazioni...
"Buondì, ben arrivata al Castello del Priorato, sono Mariano V Cappai de Bads Hohenstaufen d'Arborea, Gran Cancelliere del Priorato di Sion"

Si diressero poi nel salone riservato alle Alte cariche in visita al Castello, dove potè ristorarsi in attesa di incontrare il loro Principe...nel frattempo furono nuovamente raggiunti da Victoria che si avvicinò con aria serena e soddisfatta.
Stavano degustando dell'ottimo vino e scambiandosi alcune parole quando giunse nella stanza Michele, il suo Prefetto.
Lui abbracciò la figlia e Mariano, poi fu il turno di salutare Bianca.
"E' un piacere vederti Michele in questi luoghi, dove possiamo intrattenerci come amici e non solo come funzionari repubblicani..."
Si sorrisero e continuarono la piacevole chiaccherata.

Poco dopo furono raggiunti dal Principe Sovrano Maestro del Priorato.
La conversazione si interruppe e tutti si alzarono in piedi. Todaro face le presentazioni di rito.
“Siate la benvenuta al Priorato di Sion, Illustre Doge. Sarebbe inutile dire che la Vostra presenza in fortezza ci onora…ma Vi prego, non esitate a domandare qualsiasi cosa Vi abbisognasse, sarà nostra cura garantire un soggiorno piacevole a Voi ed al vostro seguito”
Il Principe parlava con voce calma e risoluta, senza mai direzionare altrove il volto, e questo a Bianca piaceva. Era per lei sinonimo di affidabilità.
Infatti difficilmente si fidava di chi distoglieva lo sguardo dal suo, sebbene fosse difficile sostenere il peso dei suoi occhi...

“Provvederemo a far allestire la Sala di Udienza, presso l’ambasciata del Priorato, e vi sarete accompagnata non appena ogni cosa sarà alla Vostra altezza....Nel frattempo godetevi il calore che il Priorato riserva a suoi Ospiti Illustri....Naturalmente potrete comunicare chi vorrete accanto a Voi nel colloquio...."
Bianca ascoltava incuriosità le sue parole in rispettoso silenzio, poi quando fu il suo turno, si fermo per un istante ad osservare i presenti, poi prese parola.
"Principe, posso assicurarvi che è per me un'immenso piacere essere venuta in visita presso il Priorato e vi ringrazio per le vostre premure.
Sono sicura che potremo parlare quanto prima nella vostra Ambasciata, ma fate pure con comodo, sono incuriosita da questo Castello e dalle meraviglie che esso ospita, per cui credo che vorrò prima godere della vostra ospitalità finchè tutto non sarà pronto.
Non preoccupatevi di ricercare troppe finezze nell'allestimento, il mio spirito è di guerriera...e lo è anche il mio corpo, seppur abilmente camuffato...per cui non fatevi problemi di sistemazione poichè nonostante tutto mi trovo a mio agio in luoghi parchi e spartani.
Sempre per questo motivo, è mia abitudine non affiancarmi a nessun'altro nelle discussioni, se non al mio scudiero, anche se questo mi crea non pochi problemi con la mia Cancelleria che deve sempre corrermi dietro. Ad ogni modo, mi basta che sia presente il vostro Commendatore Michele, che è anche il mio Prefetto, per il resto sono pronta all'udienza quando lo sarete voi..."

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