Un gradito invito...

Ospite

Perla camminava lungo il sentiero, lo sguardo perso all'orizzonte...

Finalmente stava accadendo qualcosa, lo avvertiva, lo sentiva dentro, era una sensazione come di rinascita, di nuova vita.
L'oscurità e il dolore che l'avvolgevano ormai da tempo sembravano lasciare entrare uno spiraglio di luce, di speranza; il grigiore che si era posato sopra ogni cosa e che l'aveva resa così triste pareva svanire e i colori tornare a scintillare sotto i raggi luminosi del sole!
Il sole!
Perla alzò lo sguardo... quel sole che l'aveva baciata appena nata, che l'aveva vista crescere in orfanotrofio, che l'aveva vista palpitare d'amore per l'unico uomo che avesse mai amato, che l'aveva vista infine disperarsi fino quasi a non voler più vivere... ora sentiva i suoi caldi raggi accarezzare il suo viso, penetrare nelle sue carni ed infonderle fiducia e serenità.
Si vergognava quasi di quanto era stata debole, di come si era mostrata vulnerabile, di come non aveva saputo reagire da donna forte quale credeva di essere.
Era ora di ricominciare da capo.
Già aveva avuto dei segni che la fortuna stava aiutandola facendole trovare la sua vera famiglia, degli amici sinceri nella sua amata Padova.
Si fermò e sorrise... si guardò intorno, si rese conto di quanto fosse fortunata a poter godere appieno delle meraviglie della natura che la circondava.
Ecco... una farfalla... volteggiava leggera...
Amava quegli insetti così eleganti eppure così effimeri... vivono e non si preoccupano di sapere che il giorno dopo non ci saranno più..
Anche lei era così, viveva intensamente, con tutta se stessa, in qualsiasi circostanza... il suo animo ed il suo cuore non erano capaci di limitarsi, forse per questo aveva tanto sofferto, ma aveva compreso che anche la sofferenza faceva parte di un percorso, di un cammino di crescita, di comprensione degli altri e soprattutto di se stessa.

Riprese il cammino a passo svelto, lo sguardo fiero e deciso, e con gli occhi cercò in lontananza la meta del suo viaggio: eccolo, che si stagliava maestoso all'orizzonte, il castello del Priorato di Sion!
Finalmente era quasi arrivata, si era decisa ad accettare l'invito fattole dal Maestro Pigreco in persona conosciuto il giorno prima.
Aveva sentito il bisogno di trascorrere qualche giorno in un posto nuovo, fuori dalla quotidianità e dalla routine, sicuramente le avrebbe fatto bene.
Il Maestro e sua sorella le erano sembrate due persone a modo, gentili e garbate, allo stesso tempo intelligenti e dotte. E tutto questo la attirava....

Nessuno sapeva che era lì, nemmeno la sorella... sorrise... povera cara sorellina... gliene faceva vedere di tutti i colori ultimamente Very Happy

Ecco il cancello.
Una guardia subito le si avvicinò... per un attimo ebbe quasi paura, ma poi si fece coraggio e disse:

"Buongiorno, sono Benedetta Duodo, in visita al Castello su espresso invito del Maestro Pigreco..."

Cavaliere di Gran Croce Messaggi : 353

La Guardia in realtà non era una semplice guardia...era un uomo alto e muscoloso, imponente nella sua uniforme del Gran Marescalco del Priorato di Sion, cosi semplice e simile a quella dei suoi confratelli...

Teodoro si trovava quel momento a perlustrare il grande bastione del castello, forse avrebbe proposto delle modifiche, quando la sua attenzione fu tutta per una giovane dama che si stava avvicinando..
Fece due passi portando la mano sull'elsa della spada, era una cosa innaturale vedere quella figura femminile cosi famigliare andargli incontro..ma poi si fermò nel sentire il saluto della giovane donna e sentire il suo nome nel momento in cui la riconosceva.

Togliendo il suo elmo e con un sorriso di sorpresa misto con piacere sul viso le disse: Benedetta, mia dolce nipotina, che ci fai qui? furono le parole pronunciate prima di stringerla con un abbraccio...

Ospite

"Benedetta, mia dolce nipotina, che ci fai qui?"

Non credeva ai suoi occhi...

"ziettooooooo!!!! ma... che ci fai TU qui!!!" e appena le fu aperto il cancello lo abbracciò ridendo

"ma guarda che bella sorpresa. Ho conosciuto quella bella persona che è Pigreco e la sua dolce sorella e... sono stata invitata a trascorrere qualche tempo qui.... dai fammi da guida che sono curiosa... ma... dici che potrò incontrarlo???"

Benedetta era molto emozionata e trovare lo zio lì le infondeva coraggio e una grande gioia.
Sembrava una bimbetta mentre gli saltellava accanto tutta felice di trovare un viso conosciuto, lo guardò e gli disse:

"Zio... sei bellissimo con questa uniforme!"

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Mia dolce Benedetta, disse Teodoro, Sono un Membro del Priorato di Sion da molto tempo, anzi attualmente ricopro una delle Alte Cariche dell'Ordine.
Non lo sapevi, eh? aggiunse sorridendo alla sua nipote.
La bellezza, continuò accarezzandole dolcemente il viso, è una forma di qualità che si attribuisce ad ogni cosa e che ci offre sensazioni piacevole, e qui, il piacere che riempie il mio animo è dovuto alla tua di bellezza.

Vieni con me ti accompagnerò io alla Sala per farti rifocillare mentre manderò una Guardia al Principe Sovrano Maestro per informarlo che il suo ospite è già arrivato!

“Ma che piacevole sorpresa” disse Pigreco alla giovane donna che egli stesso aveva invitato a far visita alla Fortezza alcuni giorni prima.

La Guardia, inviata ad avvertirlo dal Gran Marescalco circa l’arrivo dell’Ospite, lo aveva trovato intento ad esaminare alcuni documenti pervenutigli da un Paese lontano; erano scritti antichi che facevano riferimento a fatti del passato sui quali sarebbe stato opportuno approfondire. Molto spesso infatti il mito nasconde importanti verità, facendosi simbolo da interpretare…

“Vi domando perdono se vi ho fatto attendere, damigella Benedetta, ma vedo che avete avuto modo di incontrare una delle persone più importanti del Priorato di Sion… il Gran Marescalco, Sua Eccellenza il Barone Teodoro” riprese “avete incontrato difficoltà o pericoli lungo la strada? Sapete, siamo soliti compiere ronde di perlustrazione e posizionare vedette onde evitare incidenti ai pellegrini… ma a volte capita che malandrini riescano ad infastidire comunque i viandanti…” concluse.
Quindi invitò la damigella ed il Venerabile Fratello Teodoro a seguirlo, avrebbero discusso un poco dopo essersi accomodati nella grande sala di ricevimento, di fronte al camino scoppiettante.

Fece cenno a Teodoro di accomodarsi sulla poltrona in velluto mentre accompagnava Benedetta affinchè prendesse posto in quella accanto.
Quindi si rivolse alla Guardia chiedendo di avvisare i Fratelli che un Ospite era al Castello, poi sedette a sua volta.

Ospite

La donna si accomodò sulla poltrona accanto allo zio e si guardò attorno: l'ambiente era accogliente ed austero allo stesso tempo, e mentre godeva del calore delle fiamme vivaci che li illuminavano, soffermò lo sguardo sui dipinti appesi alle pareti e sugli arazzi multicolori, vi erano molti ritratti, forse di precedenti Maestri dell'Ordine o di illustri personaggi.

Riportò quindi la sua attenzione sui due uomini "Vi ringrazio Maestro, fortunatamente non ho trovato alcun pericolo e come vedete sono giunta indenne alla vostra Fortezza" sorrise e continuò "e sono stata accolta dalla bella sorpresa di incontrare Dragoniuss proprio qui... mi sento quasi a casa ora!"
Fece l'occhiolino allo zio, che prontamente ricambiò.

Renèe era intenta a sorseggiare una tazza fumante di infuso al carciofo in compagnia del suo sposo. Nelle cucine le avevano consigliato quel particolare rimedio per i suoi disturbi e lei aveva deciso di provarlo, nonostante l'espressione disgustata sul suo viso lasciava intendere quanto poco piacevole fosse, per lei, da bere. Lo scoppiettio del camino acceso nell'ufficio del Siniscalco rendeva inoltre l'ambiente più accogliente e la donna tentava così di rilassarsi dopo una giornata in cui alcuni fastidiosi dolori ai reni le avevano dato il tormento.

Conversava con Robin quando il bussare alla porta li distolse. Entrambi voltarono il capo verso l'entrata ed una guardia fece il suo ingresso restando sull'uscio e salutandoli militarmente.

«Vostre Eccellenze, il Principe Sovrano Maestro mi manda ad avvisarVi dell'arrivo di un ospite al Castello» Annunciò.

Renèe lo scrutò incuriosita, poi lanciò un'occhiata eloquente al marito e tornò a focalizzare la sua attenzione sulla guardia.

«Di chi si tratta?» Chiese, posando ben volentieri la tazza che reggeva fra le mani sulla scrivania.

«Madamigella Benedetta Duodo, Gran Siniscalco. Il Principe ed il Gran Marescalco in questo momento sono in sua compagnia, nella Sala Ricevimenti.» Spiegò.

La donna annuì ringraziandolo e lo congedò, poi si rivolse al Gran Camerlengo alzandosi dalla poltrona su cui era comodamente seduta.

«E' una giovane donna che Pigreco ed io abbiamo conosciuto a Padova, alla Tavola Rotonda.» Cominciò a spiegargli contenta. «Sai, mi ha fatto un'ottima impressione, anche se nei suoi occhi vi ho letto molta tristezza.. l'abbiamo invitata al Castello» Proseguì avvicinandosi a lui. «E' giusto che vada ad accoglierla anch'io, ti andrebbe di conoscerla?» Gli propose poi. Sapeva quanto a Robin non entusiasmassero quei convenevoli, ma a Renèe avrebbe fatto piacere se lui avesse voluto accompagnarla, ricordava bene la conversazione avuta con la Dama e ci teneva a presentarle il suo compagno di vita. Rimase allora in attesa di una sua decisione prima di avviarsi nel luogo indicatole.

«Io lo so che tu provi un certo gusto sadico nel farmi fare queste cose, consapevole che non mi tiro indietro se me lo chiedi con quell’espressione.. ora meno che mai» disse l’uomo ormai rassegnato.

«Suppongo di non poter dire di no, visto che ci tieni tanto.» continuò con un sorriso divertito immaginando che, ad un suo rifiuto, la compagna avrebbe giocato quella carta.

«E sia, ma.. finisci di bere la tua tisana, scommetto che non è poi tanto orrida come la fai apparire e, anche se lo fosse, se può esserti d’aiuto meglio approfittarne, no?» disse allungandosi verso la tazza, porgendogliela nuovamente. Era stato lui, infatti, a portargliela dalle cucine dopo che lei gli aveva raccontato dei consigli ricevuti.

Quando la compagna finì di bere, le aprì la porta e la seguì lungo il corridoio porgendole il braccio «Prima di tornare in ufficio passiamo dalle cucine, così magari ne approfitti per toglierti quel saporaccio» propose dispiaciuto che Renèe dovesse sopportare dolori e terribili tisane.

Renèe rise mentre Robin tentava di protestare contro la sua proposta, ma aveva ragione, ci teneva molto a che lui fosse presente.
Quando, però, le impose di bere tutto quel tremendo infuso, sbuffò. «E va bene, va bene» Acconsentì lamentandosi. Sperò che quel sacrificio almeno desse i suoi frutti. Trattenne il respiro e mandò giù gli ultimi sorsi del liquido scuro, con disgusto, quasi le lacrimarono gli occhi.

Quindi, con ancora il viso teso per quanto appena bevuto, si avviò insieme a lui verso la Sala Ricevimenti ma non appena Robin nominò le cucine, le venne immediatamente voglia di latte appena munto. Avrebbe dovuto attendere per soddisfare il suo desiderio però, erano infatti giunti dinnanzi alle porte della sala, diverse voci provenivano dall'interno. Bussò ed aprì con discrezione, fecero poi il loro ingresso.

Renèe notò subito suo fratello e Teodoro, ma rivolse la sua attenzione prima alla giovane donna seduta comodamente su una delle poltrone del salottino.

«Madamigella Benedetta» Esclamò con un sorriso. «Che piacere rivederVi, come state? Sono lieta che abbiate accettato l'invito al Castello. Perdonate il ritardo» Si scusò. «Benvenuta al Priorato di Sion, spero sia stato un viaggio tranquillo il vostro» Proseguì. Poi lanciò uno sguardo all'uomo accanto a sé.

«Lasciate che vi presenti Robin Wallace, Gran Camerlengo dell'Ordine e.. mio sposo» Fece le presentazioni. Quindi diede il suo triplice abbraccio al Principe Sovrano Maestro ed al Gran Marescalco.

Robin prese un profondo respiro mentre la compagna bussava alla porta. Le cedette il passo e la seguì dentro la stanza.

Salutò con un cenno del capo il Principe Sovrano Maestro e il Gran Marescalco accennando un sorriso, mentre Renèe salutava la nuova arrivata.

Poi, sentendosi nominare, rivolse la sua attenzione alle due donne.

«E’ un piacere conoscervi, Madonna.. mia moglie mi ha parlato parecchio di Voi. È un piacere averVi qui al castello del Priorato di Sion» disse con voce ferma rivolgendo un veloce sguardo e un sorriso alla compagna, dopo che lei aveva fatto le presentazioni.